FULCI-FOREVER
La vicenda realmente accaduta dell'eroina popolare Beatrice Cenci, salita all'altare delle cronache nonostante s sia rivelata la mandante dell'uccisione del padre, bieco aguzzino corruttore e bandito, pare, a raccontarla così senza una adeguata connotazione storica di riferimento, come un episodio degno di apparire tra la moderna cronaca nera o a trasmissioni che rimestano nel torbido alla Chi l'ha visto.
In realtà ci troviamo nella Roma papalina del XVI secolo, e la giovane, disgustata dalla pressante prevaricazione di un padre spregevole e indegno, ne fa commissionare l'uccisione ad opera di un aitante servo di cui ella si è invaghita, facendo in modo che la morte venga scambiata per un incidente.
Ma i dubbi presseranno gli uomini vicini alla vittima, che faranno riaprire il caso, fino a far condannare a morte tutta la famiglia dell'uomo, compresa Beatrice, messa a morte alla giovane età di 22 anni.
Una esecuzione che suscitò scalpore e che fece assurgere la ragazza ad emblema di eroina per la salvaguardia della figura femminile, quasi a stabilire un precedente per la lotta femminile per la pari dignità dei diritti.
Da un soggetto e una stesura a cura di Roberto Gianviti e Lucio Fulci, questa terza trasposizione cinematografica, che fa seguito alla prima del 1941 di Guido Brignone, e quella del 1956 di Riccardo Freda, appare piuttosto ben contestualizzata e sorretta da una solida sceneggiatura che ne rende piuttosto interessante la visione.
Fulci si dimostrò sempre piuttosto orgoglioso di questo suo film, citandolo tra le opere a cui si sentiva maggiormente legato.
Per il ruolo della protagonista, il regista scelse la bellissima e sensuale attrice statunitense Adrienne La Russa, Nel ruolo del complice, nonché esecutore materiale del'omicidio, riconosciamo un giovane ed aitante Tomas Milian, mentre ad impersonare il truce e spregevole Francesco Cenci ci pensa con realismo e pertinenza il bravo attore francese George Wilson.
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