Regia di Silvio Muccino vedi scheda film
Muccino all'esordio: molta/troppa carne al fuoco, confezione di lusso, passo incerto tra Ozpetek ( la musica di Guerra per le scale è "La finestra di fronte" puro ma anche certi ponti sul Tevere, una certa Roma di vicoli e luci soffuse...), Nuti ( l'Amore all'americana, il narcisismo, il Cinema di papà...), Muccino the first ( Silvio che corre, la recitazione concitata, un certo malessere di fondo che qui dallo sfondo emerge come una montagna, un macigno...). Eppure l'aria di PARLAMI D'AMORE riesce a non essere del tutto italiana, muovendosi tra un'ansia francese e una struttura american way. La trova un'identità? Un'anima? E' nato un autore? Non è dato saperlo. E le certezze sono poche: Carolina Crescentini è veramente ormai molto più di una presenza, peccato abbia a che fare con un personaggio appena accennato, che avrebbe potuto dare molto di più al film. La passione cocente con cui è stato fatto il film, passione che ogni tanto si trasmette anche allo spettatore. Oggetto strano l'esordio di Muccino, romantico ma nero, felice e disperato, ansiogeno e lento...interessante. Imprevedibile il prossimo film di Silvio che qui pare aver detto già tutto...
Guerra che cita Guerra che cita Guerra. Sempre d'effetto però.... Che bella la canzone cantata da Skin.
Straordinaria. Applausi.
La faccia è troppo estrema e alla fine non è sempre credibile. Ma funziona.
Un certo appeal. Ma viene in mente cosa sarebbe stato se ci fosse stata un'attrice italiana...
Un bel cameo. Piazza di Spagna e lei che parla francese...
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