Regia di Paolo Virzì vedi scheda film
Fin dal bel titolo il film prometteva bene ed infatti le aspettative sono state in buona parte soddisfatte. Virzì racconta con leggerezza ed amarezza l’Italia di oggi avvelendosi di un cast ampio e per certi versi sorprendente (anche la Ferilli e Ghini quando recitano per lui si riscattano) e della voce fuori campo della Morante che aggiunge sfumature al contesto narrativo. La storia prende a cuore diversi temi a partire da quello in rilievo del precariato che colpisce soprattutto i laureati, ma non tralascia gli affetti (commovente la nonnina raggirata dalla protagonista Marta suo malgrado, triste la mamma di Marta in procinto di passare a miglior vita, contradditorio il rapporto tra la Ramazzotti e la figlia trascurata ma sempre legata a lei), il tutto raccontato con spirito, uno stile moderno che arriva in un finale dove succede un po’ di tutto e con l’ultima immagine che sì, ti fa pensare che con tutta la vita davanti bisogna sempre guardare con ottimismo il futuro, perché bastano le piccole cose per essere davvero felici dentro, anche s magari tutto gira storto. Ottima la caratura del cast con la protagonista Regonesi che se la cava benone entrando in tutte le scene, Mastandrea contenuto ma sempre attendibile come disilluso, la Ferilli brava spietata, un Ghini perfettamente in parte, Elio Germano che con una caratterizzazione sopra le righe si fa positivamente notare e la Ramazzotti stupenda stupida e belloccia coatta. In sintesi un film semplice ed attuale che parla di tanto in maniera diretta, ben girato e che merita sicuramente una visione.
VOTO : 7,5/10.
Caratterizzaizone sopra le righe riuscita e convincente.
Splendida belloccia, anche lei non sfigura affatto.
In parte.
Più contenuto, ma sempre efficace, in quanto rappresenta col suo volto la disillusione, l'amarezza, ma anche la voglia di cambiare le cose.
Disinvolta, non incanta, ma tiene bene la scena.
Cattiva ed acida coem il ruolo richiedeva. Brava.
Mi piace il suo modo di raccontare, brillante, spiritoso, ma profondamente amaro.
Si conferma il migliore regista da commedia impegnata in Italia.
Sufficiente.
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