La venticinquenne Marta, laureata in filosofia con lode, decide di lavorare in un call center per guadagnare qualche soldo: il suo compito è quello di piazzare robot da cucina. La sua determinazione la fa entrare nelle grazie di Daniela, responsabile dei telefonisti. Ma un tenace sindacalista vuole portare alla luce la situazione dei lavoratori precari...
Note
Con uno sguardo più feroce e beffardo del solito (ben supportato dall'intero cast), Virzì non punta l’indice per ripetere fatti noti: piuttosto alza il dito medio per sfottere la volgarità dorata siliconata dei nuovi padroni, l’estetica coatta della cosiddetta "new economy".
Cinema nazional-popolare di bassa lega, conferma la colossale sopravvalutazione critica di Virzì come regista e direttore d'attori. Peccato perché la piaga dello sfruttamento lavorativo 2.0 non trova da noi consono trattamento (di Petri all'orizzonte nemmeno l'ombra!). Premio Edwige alla scena scult pube/latoB in mostra della "svampita" Ramazzotti.
Non mi sembrano tanti i film italiani che trattino del degrado del lavoro dipendente, dunque è da apprezzare questo del 2008 su di un call center, anche se con eccessi (addirittura un omicidio) che lo rendono non realistico. Comunque, meglio le cameriere del 1959, senza studi ma tra loro solidali. Esser giovani allora fu una grande fortuna.
Ritratto del precariato giovanile sotto le lenti della visione radical chic, quindi completamente distorto. Virzì più che vittima del "vorrei ma non posso" resta vittima del "vorrei... ma non voglio davvero". E la morale definitiva è che chi si interessa dei diritti dei lavoratori fa solo danni a essi stessi: nulla di più sbagliato.
Una tragicommedia davvero autorevole quella di Virzì, si ride ma non possiamo non compatire e metterci nei panni della protagonista (una bravissima Isabella Ragonese) che ci fa vivere intensamente le sue vicende.
Film bello e un po' amaro, che denuncia molto bene le difficoltà di oggi giorno di una laureata per trovare lavoro, e, prendendo spunto dal libro di Michela Murgia, la pessima vita delle telefoniste in un call-center.
Pellicola molto piacevole, a tratti divertente. Anche dura e amara riflessione sull'infernale mercato del lavoro, sul precariato e la frustrazione nata da una mancata realizzazzione professionale.
Film molto interessante ed anche piacevole. Ironico, grottesco ma anche profondamente vero. Bravi gli attori. Secondo me, uno dei migliori film italiani della stagione.
Un film inutile e becero su un tema davvero triste e meritevole d'attenzione. Attori (?) che gigioneggiano e diventano macchiette di se stessi. … il vuoto d'autore. Il cinema vero è altrove, decisamente.
Una bella sorpresa, il miglir film di Virzì che ha finalmente e pienamente dimostrato di essere il degno erede di un'illustre tradizione cinematografica.
Ho visto e apprezzato molto tutti i film di Virzì (tranne "My name is Tanino" che vedrò a breve) e questo "Tutta la vita davanti" posso dire che è il suo film più maturo.Molto bello,divertente,anche commovente,un film che fa molto riflettere.
Uno dei film italiani più belli che ho visto recentemente, sia perchè non ne guardo sia perchè si assomigliano tutti! Questo no, è particolare. Il cast è molto armonioso ed è capace di raccontare una delle questione più drammatiche in Italia: disoccupazione e precariato. Non è il primo e non sarà l'ultimo ma puntando sulla semplicità e sulla molteplicità dei punti di vista il film… leggi tutto
Dopo il riuscito ma incompreso “N – Io e Napoleone”, Paolo Virzì torna alla più stretta attualità (non che il film con Daniel Auteil, nonostante l’ambientazione ottocentesca, non avesse chiari ed ironici riferimenti alla realtà contemporanea). “Tutta la vita davanti” inizia con un sogno (la protagonista sul pullman vede ballare… leggi tutto
Amo molto il cinema di Paolo Virzì ed ho letteralmente adorato piccoli capolavori come Ferie d'Agosto", "Ovosodo" e "Caterina va in città", per cui lo dico con enorme dispiacere: "Tutta la vita davanti" è un film decisamente sopravvalutato, assieme a "My name is Tanino" probabilmente il peggiore del bravo regista toscano, una fosca ed esagitata tragedia nella quale tutti i… leggi tutto
FESTA DELLA SCHIAVITU' (EHM, DEL LAVORO)
Una festa avversata da lorsignori
abituati a possedere e comandare
avvezzi ad aver dalla vita tutto a priori
incapacitati a…
1 MAGGIO, FESTA DEL LAVORO
O del lavoro svilito e del lavoratore annichilito
L'anno scorso scrivevo un post simile.
Haymarket Square – 1 maggio – festa dei lavoratori…
IL "CASO BALDWIN" E LA QUESTIONE OPERAIA NEL MONDO DEL CINEMA
"Partì un colpo, dalla canna della pistola, e a stento ci se ne capacitò
Partì un colpo, da quell'arma…
FESTA DEL LAVORO?
Un piccolo sfogo dettato dalla percepita assenza di prospettive...
1° maggio.
Festa del lavoro o lutto del lavoro?
Dopo oltre due secoli di lotte, rivendicazioni,…
Nonostante le buone prove generali degli attori (su tutti al solito un eccellente Valerio Mastandrea, ma notevole anche Sabrina Ferilli), un film del genere non può che lasciare grossa frustrazione a chi lo vede, per come è stato concepito a livello autoriale.
Il ritratto del precariato giovanile poteva essere importante e profondo, ma non incide a dovere, anzi rimane piuttosto…
Il livornese Paolo Virzi', e' uno di quei pochi registi italiani che conosce perfettamente la quotidianeita', i problemi, i vizi e le abitudini dell'italiano medio e le sa raccontare nelle sue spesso irriverenti commedie. Con TUTTA LA VITA DAVANTI affronta l'ormai gravoso tema dei giovani che si affacciano sul mondo del lavoro nel nostro paese, il che significa una parola sola, PRECARIATO. Si…
A.utomunito e A.mante delle Belle A.rti cercansi (A.stenersi perditempo: arricciatori di code di maiale, raddrizzatori di banane e vice-presidenti del… segue
Ciao a tutti, seguo "Film TV" fin dalla sua nascita, ma purtroppo non sono più in possesso di alcune annate (2008-2009-2010-2011-2012) di questa rivista. Vorrei recuperarle, c'è qualche lettore che abbia…
Una neurolaureata accetta un lavoro in un call center che galvanizza i suoi impiegati con lavaggi del cervello a base di protagonismo ipercompetitivo. Lo stile incerto e una certa superficialità nell'attacco al sistema lavoro che sfrutta a suo vantaggio l'isolamento e le insicurezze degli strati sociali più svantaggiati, è parzialmente compensato dalla bravuta degli…
Il regista toscano ha saputo instillare nei suoi film quella umanità varia che con i suoi drammi e le sue debolezze incarnano tutti i nostri difetti o virtù! Dino Risi il maestro, lo avrebbe…
Paolo Virzì è un brillante regista, attento osservatore e narratore della reltà che ci circonda. In questo film ci racconta con grande maestria e con mano leggera, la vita che pesumibilmente si svolge nei call-center. La penuria di lavoro nel nostro paese, ha dato a questo istituto una valenza notevole, pare che ormai sia l'unico sbocco…
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Commenti (25) vedi tutti
Cinema nazional-popolare di bassa lega, conferma la colossale sopravvalutazione critica di Virzì come regista e direttore d'attori. Peccato perché la piaga dello sfruttamento lavorativo 2.0 non trova da noi consono trattamento (di Petri all'orizzonte nemmeno l'ombra!). Premio Edwige alla scena scult pube/latoB in mostra della "svampita" Ramazzotti.
commento di Inside manNon mi sembrano tanti i film italiani che trattino del degrado del lavoro dipendente, dunque è da apprezzare questo del 2008 su di un call center, anche se con eccessi (addirittura un omicidio) che lo rendono non realistico. Comunque, meglio le cameriere del 1959, senza studi ma tra loro solidali. Esser giovani allora fu una grande fortuna.
commento di cherubinoColpisce profondamente.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiUn film riuscitissimo di Virzi'....da non perdere.
leggi la recensione completa di ezioRitratto del precariato giovanile sotto le lenti della visione radical chic, quindi completamente distorto. Virzì più che vittima del "vorrei ma non posso" resta vittima del "vorrei... ma non voglio davvero". E la morale definitiva è che chi si interessa dei diritti dei lavoratori fa solo danni a essi stessi: nulla di più sbagliato.
leggi la recensione completa di silviodifedeUn film magnifico,che non può non fare riflettere
commento di clarequiltyAgghiacciante e doveroso.
commento di look67Buon film. Virzì regista sensibile e attento, ci regala ancora una volta, una bella pellicola
leggi la recensione completa di Furetto60Una tragicommedia davvero autorevole quella di Virzì, si ride ma non possiamo non compatire e metterci nei panni della protagonista (una bravissima Isabella Ragonese) che ci fa vivere intensamente le sue vicende.
commento di ilconformistaVoto al film: 7!
commento di Mr BlondeMolta ironia perfida in questo film. Molta, ma necessaria. Da vedere più di una volta per riflettere. Ottimi gli attori, la Ragonese è splendida.
commento di Utente rimosso (Luke Vacant)Bello. Da vedere
commento di ferniFilm bello e un po' amaro, che denuncia molto bene le difficoltà di oggi giorno di una laureata per trovare lavoro, e, prendendo spunto dal libro di Michela Murgia, la pessima vita delle telefoniste in un call-center.
commento di dariocfilm che dovrebbero vedere i nostri politici di merda riguardo al precariato
commento di danandre67Divertente, a tratti un po' esagerato. 6/7
commento di okkioottima trama e la signora a cui è morta la figlia è perfetta come tutto il resto, ma dper me non ci voleva l'omicidio e non mi è piaciuto il ritmo.
commento di Stella93Pellicola molto piacevole, a tratti divertente. Anche dura e amara riflessione sull'infernale mercato del lavoro, sul precariato e la frustrazione nata da una mancata realizzazzione professionale.
commento di Bazin84bleh
commento di gerardo02bleh
commento di gerardo02Un film non poi così ottimo, poi c'è anche umorismo solo per le ragazze, insomma … lo stesso c'è Sabrina Ferilli! Humor** Ritmo** Impegno* Erotismo*
commento di Super FilmFilm molto interessante ed anche piacevole. Ironico, grottesco ma anche profondamente vero. Bravi gli attori. Secondo me, uno dei migliori film italiani della stagione.
commento di CleopatraUn film inutile e becero su un tema davvero triste e meritevole d'attenzione. Attori (?) che gigioneggiano e diventano macchiette di se stessi. … il vuoto d'autore. Il cinema vero è altrove, decisamente.
commento di fefyUna bella sorpresa, il miglir film di Virzì che ha finalmente e pienamente dimostrato di essere il degno erede di un'illustre tradizione cinematografica.
commento di HarryLimeSono un filosofo che lavora in call center con velleità di scrittura. Tutto ciò che cercavo di rimuovere è venuto a galla. Ti odio Virzì…
commento di daje de taccoHo visto e apprezzato molto tutti i film di Virzì (tranne "My name is Tanino" che vedrò a breve) e questo "Tutta la vita davanti" posso dire che è il suo film più maturo.Molto bello,divertente,anche commovente,un film che fa molto riflettere.
commento di SaintlySinner