Regia di Sergio Rubini vedi scheda film
"Questo film è stato realizzato con il contributo del Ministero ed Attività Culturali Direzione Generale per il cinema che lo ha riconosciuto film di interesse culturale." Pessimo inizio: sgrammaticato, ci informa che il film in parte l'abbiamo pagato noi e ci avverte che è bello, e quindi ci deve piacere per forza. C'è di che inquietarsi. La vicenda regge a malapena, poi uno dei finali più brutti dal tempo dei fratelli Lumière conferma il sospetto che aleggiava sempre più insistente durante la visione: il film è una ciofeca. I difetti sono tanti, i peggiori sono il criterio con cui è stato fatto il casting, le interpretazioni degli attori e la sceneggiatura che definire amatoriale è un eufemismo. Il casting: prendiamo l'attore più carino, l'attrice più (o meno) carina, una nota vallettonzola televisiva, come ciliegina sbattiamoci una canzone del gruppetto del momento e così ci siamo assicurati i consensi di buona parte del pubblico ital(id)iota. Le prove degli attori, per quanto diversamente esecrabili, hanno in comune una freddezza ed una vacuità che attanagliano. La sceneggiatura.... all'inizio ci sono semplicemente dei buchi narrativi, ok, ci può stare, ma non lo si passi per un vezzo, perché impediscono di conoscere i personaggi, poi subentra a poco a poco un bruciante puzzo di stupidità, perché dialoghi e situazioni cominciano a perdere sempre più senso, ed alla fine arriva il capolavoro. Ok, ho già spuntato "attenzione, contiene spoiler", non parlo mai del finale, ma questa volta lo faccio perché è troppo "bello". Chi non vuole leggerlo si astenga. Il protagonista prende una pistola per andare ad un appuntamento e sparare alla sua ex . Davanti alla porta di casa trova una bambina che gli restituisce una collana che era stata perduta, prende la collana, si intenerisce, cambia idea, decide di riportare la collana alla ragazza invece di spararle (?) ma ATTENZIONE non mette giù la pistola (è davanti alla porta di casa) ma va all'appuntamento con la pistola in una tasca e la collana nell'altra (?). Arrivato all'appuntamento in un posto sperduto, appena mette la mano in una tasca viene ucciso con un solo colpo di pistola al cuore da una distanza siderale, un tiro che non riesce nemmeno al ranger Walker. I poliziotti arrivano, trovano la pistola, fraternizzano con gli assassini ma quando la ragazza prima di andarsene trova la collana nell'altra tasca allora li arrestano (???). Nemmeno Ionesco avrebbe saputo fare di meglio.
Adrian Scala è un giovane scultore che ruba la ragazza ad un famoso professore universitario e critico d'arte che però medita vendetta....
Sono ignorante, è il primo film di Rubini che vedo, ma di certo non mi viene voglia di vedere gli altri. Immagino che siano da ascrivere a lui la maggior parte delle scelte, e quindi è il maggior responsabile del risultato finale. Dirigere un cast siffatto immagino che sia come cercar di cavar sangue da una rapa, ma insomma, non ce l'ha fatta.
Il Jim Morrison della bassa non riesce a scrollarsi di dosso l'eredità di serie, miserie e fiction varie. Alla fine è quello che se la cava meno peggio, ma è sempre algido e tratteggia un personaggio poco credibile.
Bella è bella (ma ha dei pollici orribili), però a tratti sembra un po' tonta, e sa recitare particolarmente male. Saranno i retaggi di "Elisa di Rivombrosa".... Mi ricorda alcuni miei amici musicisti: una volta che, per ragioni alimentari, si sono abbassati a suonare il liscio, non riescono più a scrollarsi di dosso questo marchio infamante, e a tornare se stessi.
Sembra che stia recitando Shakespeare: pomposo, affettato, suona fesso. Peggio come attore che come regista. Lo preferivo coi capelli lunghi, lo proteggevano e lo facevano sembrare più intelligente. Poi è venuto allo scoperto....
E perché non Alessia Marcuzzi? E perché non Maria De Filippi? Questa è la mentalità tutta italica che porta DJ Francesco a doppiare Robots. Tra l'altro: sembra che le stia per cadere il mento da un momento all'altro.
Qualcosa di classica e Fats Waller durante il film, ma poco incisivo. Arriva invece un bel pugno nello stomaco con le Vibrazioni all'inizio dei titoli di coda, ci si riprende poi con un bel brano orchestrale di Pino Donaggio.
Quasi tutto.
Recensione del 4 Novembre 2010
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta