Regia di Jay Russell vedi scheda film
Adattamento dell'omonimo romanzo di Dick King-Smith, è un film fantasy del genere che tanto piace ai frugoletti, ovvero con un protagonista loro coetaneo che si trova a dover gestire una mistica creatura da fiaba, mito o leggenda. Purtroppo si può dire riuscito soltanto a metà, almeno se valutato con uno sguardo disincantato. Infatti, se comunque raggiunge (a stento) la sufficienza nel mio giudizio, è soltanto grazie all'eccezionale lavoro delle due compagnie neozelandesi che ne hanno curato gli effetti speciali, vale a dire le ormai famose e ben note Weta Digital e Weta Workshop, quelle de Il Signore degli Anelli, King Kong, Avatar e Lo Hobbit, tanto per intenderci. A loro tutto il merito dell'aver dato vita a un Crusoe assolutamente credibile, immerso negli splendidi paesaggi della fotografia, dove davvero realtà e fantasia sono inaspettatamente in grado di fondersi, in una maniera talmente coerente da divenire indistinguibili. Altro valore aggiunto proviene dalla magnifica colonna sonora, che con grande successo traduce in sonorità avvolgenti le emozioni scaturite dalle immagini.
Peccato solo per la storia poco originale, assai debole, prevedibile e scontata. E per i personaggi, la cui caratterizzazione è appena accennata, quanto basta per introdurli e poco più. L'unico capace di funzionare e di risultare simpatico è il piccolo drago marino. Tutti gli altri si limitano ad essere mere figure bidimensionali di contorno. Di molti non si afferrerà mai nemmeno lo scopo. Se avessero curato un po' meglio questo aspetto, rendendo un minimo più articolata la sceneggiatura, probabilmente l'opera si sarebbe dimostrata discreta, se non addirittura buona.
Dunque è un film magari senza infamie, ma certamente è anche privo di lodi. Da vedere senza troppe pretese. E una volta basterà, credo.
Scozia, anni Trenta. Un ragazzino trova un uovo sulla spiaggia del lago, che pian piano si schiude, facendo venire alla luce un "cavallo acquatico", che egli chiamerà Crusoe. Ma questa misteriosa creatura crescerà, fino a diventare il mitico mostro di Loch Ness.
Talvolta è possibile che a James Newton Howard riesca il miracolo di creare musiche talmente suggestive da ripagare appieno, già da sole, lo spettatore. E in questa occasione davvero se ne sentiva il bisogno. Ottima!
La banalità dell'intreccio e l'impersonalità dei protagonisti.
Angus MacMorrow, il bambino.
Anne MacMorrow, la madre di Angus.
Lewis Mowbray, il tuttofare.
Il capitano Thomas Hamilton.
Angus da anziano narratore.
Charlie MacMorrow, il padre di Angus.
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