Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Verdone d'annata, che ripropone gli stessi personaggi.
Verdone attore e regista, è innanzitutto una persona affabile,intelligente e dotata sul piano umano di una immediata e fresca simpatia,ha un carattere gioviale, umile e racconta sempre cose interessanti, con grande senso dell'humor.La valutazione dei suoi film non può prescindere da questi presupposti e allora si finisce con l'essere troppo indulgenti sul suo operato.Questo film somiglia troppo a suoi precedenti lavori,i tre personaggi ai quali da vita Verdone sono già stati ampiamentete visti e apprezzati, il bonaccione candido, mammone imbranato, alle prese con l'impossibile funerale della madre, il logorroico e pedante docente di storia dell'arte, ipocrita puttaniere, che predica bene e razzola male, stavolta alle prese con figlio e nuora e infine il coatto di borgata in vacanza con moglie e figlio, non sono altro che le riproposizioni appena un pò rivedute e corrette, di figure già apparse, con successo in "Un sacco bello""Bianco rosso e Verdone e "Viaggi di nozze".
Dicevano i latini " repetita Iuvant "e probabilmente avevano ragione. Però qui si esagera e l'ennesima ripresentazione degli stessi medesimi fortunati bozzetti, che ci hanno divertito all'epoca,ha fatto il suo tempo,recuperare forzosamente quei personaggi è stata un'operazione dall'indiscusso valore nostalgico,ma sicuramente regressiva, sul piano artistico.Tuttavia dato il talento indiscusso di un cineasta, figlio d'arte,che conosce benissimo il cinema e i suoi meccanismi, ci si aspetta senz'altro una sterzata, che lo restituisca a copioni più originali.Da rammentare la sua straordinaria partecipazione alla "grande bellezza"di Sorrentino.
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