Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Verdone torna al vecchio e abusato schema dei 3 personaggi per 3 storie, riallacciandosi, come suggerisce già il titolo, al suo successo d'esordio, ma con risultati non altrettanto riusciti.
Si ha l'impressione di un prodotto realizzato esclusivamente per andare incontro ai gusti di un pubblico fruitore di commedie sempre più sboccate e scacciapensieri, che strappino la risata facile senza tanto impegno.
In particolare a soffrire maggiormente di una sceneggiatura abbozzata e abbastanza inconcludente sono i primi due episodi, quello della famiglia di scout alle prese con un funerale segnato da mille tragicomiche peripezie, e quello del logorroico e vizioso professore universitario in contrasto col figlio assennato e onesto.
Più lungo ed articolato il conclusivo corto dedicato alla coppia dei cafoni arricchiti in vacanza col pigro e svogliato figlio in un lussuoso albergo di Taormina. Qui funziona meglio il duetto con la già collaudata Claudia Gerini, la visione si fa quasi bonaria e condiscendente nei confronti dei soggetti esaminati, di cui si rivelano debolezze e malinconie al di là dell'aspetto chiassoso e superficiale, e ci sono degli spunti anche malinconici e sentimentali che appaiono più spontanei e meno leziosi dei precedenti casi.
In conclusione un Verdone non al massimo dell'ispirazione, ma sicuramente grottesco, amaro e cinico, sempre in grado di tratteggiare il peggio della società con sguardo divertito e disincantato.
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