Regia di Shinya Tsukamoto vedi scheda film
HAZE è un incubo buio, claustrofobico e destabilizzante, squarciato da lampi di luce. Tsukamoto lancia il sasso e nasconde (volutamente) la mano. Pone domande, ma non dà risposte, almeno chiare e inequivocabili. Non mostra, ma fa percepire. E' un'opera in cui lo sguardo è eclissato dal buio e sovrastato dai suoni, dai respiri ansimanti, dai gemiti. La videocamera (digitale) è incollata con primissimi piani ai due protagonisti. E' in continuo movimento e mutamento. Destabilizzata e destabilizzante. Il finale porta un chè di speranza? Può darsi; ma può anche essere mera facciata. La (presunta) salvezza può essere soltanto un ritorno ad un'altra prigione quale era la vita di ognuno. HAZE è uno dei vertici di Tsukamoto. Un'unica visione non basta. Per il resto chiamatela come vi pare, opera sperimentale o meno che sia, essa è una creatura di una mente non convenzionale.....
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