Regia di David Slade vedi scheda film
Una notte artica lunga un mese è per i vampiri un paese dei balocchi, ma ben diversa impressione suscita negli abitanti di Barrow, il più nordico degli insediamenti d’Alaska. Stella, moglie dello sceriffo Eben, non vede infatti l’ora di andarsene (anche dal coniuge), ma rimane bloccata assieme a tutti i cittadini, divenuti banchetto per le creature. Girato in Nuova Zelanda, il film prodotto da Sam Raimi e diretto da Slade, regista proveniente dal videoclip, riprende una miniserie a fumetti di Niles e Templesmith. Dove i pennelli dell’illustratore creavano un clima irreale e metafisico, la color correction grigiastra, vagamente metallica, risulta invece quasi realistica. Troppo. Le numerose assurdità dei trenta giorni di sopravvivenza (la barbetta di Josh Hartnett, la non irrilevante questione dei viveri…) erodono così la sospensione dell’incredulità dello spettatore. D’altra parte, però, il ritmo rimane piuttosto teso, al punto da far perdonare le ripetute impennate di volume, e il finale disperato ma poetico rende digeribili anche le quasi due ore di durata, un po’ eccessive per un racconto tanto elementare. Viene comunque da chiedersi cosa passi per la testa dei distributori italiani, che hanno trasformato la notte del titolo originale in buio: anche un ossimoro bello ed evidente appare figura retorica troppo raffinata?
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