Regia di David Slade vedi scheda film
Nemmeno il ghiaccio ferma più i vampiri, sarà un'evoluzione della specie? In "30 giorni di buio", coproduzione american-neozelandese, tratta da una graphic novel di successo, i non-morti invadono e massacrano una cittadina in Alaska, con i disgraziati abitanti capeggiati dal poliziotto in crisi con la moglie Josh Hartnett e con pochissime risorse a disposizione per combattere i mostri e una forzata durata di 30 giorni dell'assedio. Il film, su un argomento sempre più difficile da trattare per usura, ma che non manca di esercitare fascino, viste le affermazioni dei recentissimi "Twilight" e "Lasciami entrare", è nebuloso circa l'origine del clan vampiresco, che parla un dialetto che sembra innuit e però è vestito come gli uomini che assalta e uccide, ha delle ovvietà nella trama,però ha ritmo nel raccontare una vicenda ambientata quasi del tutto senza la luce del giorno, inizio e fine esclusi, e volge allo scioglimento su una nota romantica speculare al secondo "Blade" che non dispiace. Hartnett qui somiglia ad un Tom Cruise di qualche anno fa, i vampiri, in una versione lorda di sangue più che mai, emanano malvagità senza essere ridicoli. In sostanza, un B-movie che non dispiace, anche se probabilmente l'alto budget investito ambiva a proiettare la pellicola tra i blockbuster.
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