Regia di David Slade vedi scheda film
Tratto da una graphic novel di successo e prodotto da Sam Raimi, "30 giorni di buio" è un buon horror ingiustamente sottovalutato dalla critica che forse non passerà alla storia del cinema, ma che riesce egregiamente nell'obiettivo che s'era preposto: fare paura. Aiutata da un'ambientazione decisamente azzeccata (la Nuova Zelanda mascherata da Alaska), la storia regge bene i 113 minuti di durata, grazie ad un buon ritmo e una tensione sempre crescente, e la provenienza vodeoclippara del regista David Slade, pur notandosi nelle scene più convulse, non pesa sul risultato finale. Una nota di merito per la caratterizzazione dei vampiri, brutti e cattivi come da copione, ma lontani dallo stereotipo, astuti, alieni e soprattutto privi di alcun legame con gli umani se non quello tra carnefice e preda: sicuramente i migliori dai tempi di "Vampires" di John Carpenter (1998). I fan del genere accorrano numerosi.
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