Regia di Davide Barletti, Lorenzo Conte vedi scheda film
Esordio a quattro mani per i registi Conte e Barletti e ritorno al gangster movie per Claudio Santamaria che, dopo aver interpretato il Dandi in "Romanzo criminale", torna nei panni di un malvivente di borgata destinato tanto ad una rapida ascesa quanto ad un' inevitabile e rovinosa caduta. La vicenda narra infatti le gesta di Antonio Perrone che, da giovane spacciatore salentino in affari con la mafia siciliana, diventa un illustre esponente dell' allora nascente sacra corona unita. Circondato da compari destinati ad una brutta fine e accompagnato da una complice e fedele moglie, il giovane criminale conoscerà lusso e potere sfrenati sino a rivestire un ruolo di rilievo nell' organizzazione ; saranno proprio le faide interne a quest' ultima, titpiche di tutte le "famiglie" di stampo mafioso, a sancire l' inizio della fine. I rimandi a "Scarface" sono molteplici, sia nello sviluppo della trama che nelle caratterizzazioni dei protagonisti ma la dimensione è tipicamente italiana e fortunatamente evita di scimmiottare il filone americano concentrandosi meno su violenza e vizio e più su fatti, conseguenze e personaggi. L' ambientazione pugliese poi è estremamente funzionale nell' alternare splendidi paesaggi a squarci di rara desolazione che ben si sposano con alcuni passaggi della storia. Discreta sia la regia che la ricostruzione degli anni 70/80 attraverso classici costumi ed una colonna sonora di routine. Convincente ed affiatata la coppia Santamaria - Cervi che offre una prova all' altezza della situazione; efficaci le "brutte facce" nel cast di contorno.
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