Regia di Davide Barletti, Lorenzo Conte vedi scheda film
Antonio Perrone fece una promessa al figlio e alla moglie: non li avrebbe mai abbandonati. Dal carcere dell’Asinara, nell’isolamento riservato a quelli del 41 bis (a cui fa riferimento il titolo del film), Perrone, d’origini salentine, vive il suo mistero di marito-padre e detenuto, per la sua affiliazione alla Sacra Corona Unita. Sullo sfondo la Puglia degli anni Ottanta, fra gestione del potere e malaffare.
Ci si muove fra lo spaccio al minuto, locale, a quello internazionale, dai crimini più efferati, passando per le sparizioni, con un giovane Perrone che muove i primi passi fra sacchi di eroina, sniffate e crimini, in compagnia delle armi e votandosi liberamente alla vita spericolata.
Barletti & Conte, tra i fondatori della Fluid Video Crew (collettivo nato nel centro sociale romano Pirateria di Porta), per questo loro film, liberamente ispirato al romanzo autobiografico “Vista d'interni” dello stesso Perrone, saccheggiano il miglior gangster-movie americano, da Scorsese, De Palma all’ultimo Placido, con tanto di figlio e moglie a carico, quest’ultima complice e vittima. Guardando quest’opera prima di Barletti-Conte, tornano in mente alcuni loro precedenti lavori, quasi propedeutici a questo loro importante film, come il grottesco docu-fiction Italian Sud Est. Tuttavia, in Fine pena mai, non manca la ridondanza di alcuni eccessivi tecnicismi di regia (le molte verticali e i piani lunghi), che rischiano, il più delle volte, di annoiare, di non rendere merito e onore alla storia che si sta raccontando.
Bravio Claudio Santamaria, anche se la sua recitazione è spietatamente come da Romanzo criminale, specie nella seconda parte del film, che risulta meno televisiva, rispetto alla prima. Infatti, ci sono i momenti in cui parlano le immagini, che risultano molto meglio riusciti, rispetto ad altrettanti momenti in cui i dialoghi risultano fin troppo scontati. Un buon inizio per i due video-maker, che hanno il grande merito di averci restituito un’immagine veritiera rispetto alla Puglia che negli anni Ottanta fu ammorbata e capeggiata dalla Corona che l’avrebbe resa poi ‘regina’ di notevoli interessi per criminali e bande disposti a tutto, pur di distogliere lo sguardo di chi ha compreso il mondo e in esso il nostro Paese, avendo sempre lo sguardo dal basso. Dal meraviglioso Sud.
Giancarlo Visitilli
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