Un giovane regista cerca disperatamente i soldi per produrre il proprio film. Il sostegno del suo mentore però, un anziano regista col vizio dell'alcol, non gli è di alcun aiuto. Il giovane finisce col rapinare una banca per finanziarsi e, tra mille difficoltà, riesce a girare il film. Il produttore a cui si rivolge però non è disposto a distribuirlo, così il regista decide di dare una definitiva svolta alla sua carriera.
Note
Opera quinta di Louis Nero, esteta di un cinema d’ispirazione pittorica, nemico dichiarato della narrazione che non sia espressione concettuale. Che cita Magritte (ci sono gli uomini con la bombetta di Golconda), che mira a definire l’indefinibile con tocco surrealista, che cesella ogni inquadratura con meticolosità. L’inizio è felliniano, un lettone in riva al mare. La messa in scena è teatrale, onirica, molto colta. Pure troppo.
Il luogo comune galoppa a cavallo di una scrittura elegante e di una sofisticata fotografia. Sono chiacchiere d’autore, affidate a note icone del cinema contemporaneo, vividamente spennellate dei colori pittorici di Matisse, Van Gogh, Cézanne, Gauguin. Louis Nero parla delle consuete difficoltà incontrate da un giovane cineasta nella ricerca di finanziamenti per il suo film.… leggi tutto
Louis Nero fa un cinema scomodo e poco malleabile. Ha provato a percorrere la sua strada tutt'altro che facile accettando pochissimi compromessi. Estremo nelle scelte, nelle prima fase della sua carriera, ci ha regalato un bel trittico di titoli dedicati al linguaggio cinematografico ("Golem", incentrato sul rapporto fra video-arte e inquadrature; "Pianosequenza" racconto delle… leggi tutto
Louis Nero fa un cinema scomodo e poco malleabile. Ha provato a percorrere la sua strada tutt'altro che facile accettando pochissimi compromessi. Estremo nelle scelte, nelle prima fase della sua carriera, ci ha regalato un bel trittico di titoli dedicati al linguaggio cinematografico ("Golem", incentrato sul rapporto fra video-arte e inquadrature; "Pianosequenza" racconto delle…
Il luogo comune galoppa a cavallo di una scrittura elegante e di una sofisticata fotografia. Sono chiacchiere d’autore, affidate a note icone del cinema contemporaneo, vividamente spennellate dei colori pittorici di Matisse, Van Gogh, Cézanne, Gauguin. Louis Nero parla delle consuete difficoltà incontrate da un giovane cineasta nella ricerca di finanziamenti per il suo film.…
Film senza molto senso,non male gli Attori (anche assai conosciuti in certi casi) interessante almeno 1 nudo femminile (tale Lucia Luciano) altro da segnalare : NIENTE ! voto.1.
La rabbia del regista è indubbia. Ed è comprensibile anche quella dello spettatore. Già il trailer è esplicativo: il regista si ispira a Fellini e Magritte, contro le caste del cinema e via discorrendo. D’accordo su tutti i concetti: d’accordo sulla politicizzazione del cinema; d’accordo sulla mediocrità di certi produttori; d’accordo…
Lento, cupo, farraginoso e pretenzioso. Un film talmente pieno di sè da non avere spazio per un vero e proprio film; proprio come il protagonista è talmente certo di avere creato un capolavoro da non riuscire a rendersi conto che forse è il caso di desistere. Con una simile concezione egoista e boriosa dell'arte, non c'è da meravigliarsi se - fra riferimenti e citazioni di ogni tipo, spesso…
Opera quinta di Louis Nero, torinese, classe 1976, laureatissimo al Dams con una tesi su Greenaway. E si vede: esteta di un cinema d’ispirazione pittorica, nemico dichiarato della narrazione che non sia espressione concettuale. Indifferente alle mode e ai modi del cinema commerciale, per questo autore coerente nello stile. Che cita Magritte (ci sono gli uomini con la bombetta di Golconda), che…
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