Regia di Tim Burton vedi scheda film
Musical atipico che mischia i classici dell'horror grandguignolesco col Fantasma del Palcoscenico (1974) di Brian De Palma, il tutto in un'atmosfera vittoriana assai cupa e dalla marcatissima impronta gotica. Burton pesca direttamente dall'omonimo musical, a sua volta ripreso da un dramma teatrale del 1842 che si rifaceva a un famosissimo caso di cronaca nera inglese. Mix tra teatro, musical e thriller con gusto da B-Movie (sgozzamenti, atti cannibalici) viene ben evidenziato dal regista che plasma un prodotto piuttosto atipico. Sorprende vedere il successo che l'opera ha avuto, giocando su una struttura forse non troppo convinta sulla strada da prendere. Burton offre la sensazione di voler concepire un musical a tutto tondo, con dialoghi e monologhi cantati, salvo poi raccordare le sequenze con momenti e dialoghi da film tradizionale. A mio avviso, paradossalmente, funziona meglio proprio quando torna a essere una pellicola classica. Per la via tradizionale, Burton riesce a conferire fluidità evitando di dilatare tempi e situazioni come invece succede nelle parti cantate (senz'altro più adatte in uno spettacolo teatrale piuttosto che cinematografico).
Ne elevano la qualità sicuramente le interpretazioni di un tenebroso Johnny Depp, nei panni di un uomo ossessionato dalla vendetta, e di una sognante Helena Bonham Carter, pure lei alquanto cupa nel trucco. Sanguinoso nella messa in scena degli omicidi, un po' ripetitivi per la verità, con Burton che dimostra di non temere la censura e gira con entusiasmo strizzando l'occhio all'horror. Vietato ai minori di 14 anni, per i tanti scannamenti in primo piano, non è comunque privo di una certa vena poetica di matrice malinconica e decadente, che dovrebbero garantirgli il buon voto anche dei non appassionati al genere.
Molte le sequenze girate in green screen. Si sente troppo l'invadenza della computer grafica, soprattutto per le scenografie e per un'irreale fotografia tutta giocata sui neri e le oscurità. Molto qualitativi invece i costumi (nomination all'oscar).
Lodato dal pubblico, è probabilmente un tantino sopravvalutato. Pochi gli snodi narrativi, peraltro prevedibili. Piacerà agli estimatori del gotico. Premiato con due Golden Globe (migliore attore protagonista e miglior film) e con un Oscar (a mio avviso generoso) per le scenografie. Non si nega una visione, pur se la storia (a parte le modalità dei delitti, ripresi dal caso di cronaca nera) pecca di originalità.
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