Regia di Tim Burton vedi scheda film
Ennesima collaborazione della coppia Burton-Depp, Sweeney Todd è in assoluto una delle migliori. Depp è il barbiere Benjamin Barker, ingiustamente condannato e spedito nella lontana Australia dal giudice Turpin, ossessionato dalla di lui moglie Lucy. Tornato clandestinamente a Londra 15 anni dopo sotto il falso nome di Sweeney Todd, apprende la notizia della scomparsa dell'amata moglie (dal giudice stesso rapita e violentata) e medita vendetta. Sweeney Todd è un'agghiacciante favola gotica sotto forma di musical, è un Tim Burton disincantato pessimista ed oltremodo cinico che descrive un'umanità marcia, senza possibilità di redenzione, in cui ognuno persegue il proprio scopo infischiandosene del prossimo. E' finito il tempo degli eroi positivi, e di certo non lo è Benjamin Barker alias Sweeney Todd: non più il solito outsider dal cuore tenero cui il regista ci aveva abituato, ma un uomo sconfitto dalla vita, incattivito dai soprusi subiti, svuotato dalla perdita dell'amata e reso egoista dalla solitudine, senza più alcuna morale da seguire ma dominato da un'unica ossessione: placare la propria sete di vendetta. In un'atmosfera malata e spettrale resa al massimo dalla fotografia plumbea e da scenografie deliziosamente inquietanti, Tim Burton confeziona uno spettacolo di inaudita violenza, nero come la pece e rosso rubino come il sangue, nel quale si respira l'aria malsana di una fiaba apocalittica che ha la stessa consistenza cromatica di un incubo. Un incubo dal quale non ci si vorrebbe mai svegliare, in cui l'inesorabile incedere degli eventi è scandito da musiche onnipresenti ma piacevoli e mai tronfie, in cui ogni omicidio, anche il più efferato, diventa una danza, e in cui l'epilogo, bellissimo e disperato, è l'inevitabile nonché liberatorio compimento di un macabro destino.
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