Regia di Stelvio Massi vedi scheda film
Il certificato di morte del poliziesco all’italiana, con un poliziotto quasi anonimo ( è identificato con il solo cognome), costretto a muoversi tra due delle più tristi città d’Europa: Venezia e Berlino, oltre tutto in inverno. La storia è abborracciata e improbabile e, come giustamente è stato fatto notare (anche se non mi ricordo da chi), siamo già più nel noir che nel poliziottesco vero e proprio. Il filone dei poliziotti all’italiana – filiazione dell’”Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Petri, ibridata con il Dirty Harry di Eastwood – è qui giunto al capolinea e questo “Poliziotto solitudine e rabbia” ne costituisce la pietra tombale. Gli inseguimenti (qui anche uno a bordo di motoscafi tra i canali veneziani) non sono sufficienti a vivacizzare una situazione che odora di parco della rimembranza.
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