Regia di Takashi Miike vedi scheda film
Disturbante incubo nero, girato da Takashi Miike, in cui si descrive la storia di un giornalista americano che si reca su una spettrale isola del Giappone per rincontrare il suo vecchio amore. In un bordello trova una ragazza che l’ha conosciuta molto bene… La trama è relativa. Gli aspetti di cui discutere riguardo il film sono altri: l’uso di una fotografia che prevede interni pervasi da tinte calde ed esterni completamente opposti, con dei cromatismi talmente schiariti da sembrare quasi un bianco e nero artificiale; la basilarità dell’estrema crudezza, spesso e volentieri sconfinante nel “gore” di molte scene, come la tortura di Komoko, lo sdoppiamento della protagonista e le sue storie piene di feti trattati come urina. Ad un’estrema originalità di molte trovate, che hanno fatto di Miike un mito in patria e sempre più anche all’estero, tra gli appassionati del genere, vanno però accostate delle scelte molto banali, talvolta prevedibili, una sceneggiatura non esattamente compatta e una misoginia di fondo, grande pecca, checché se ne dica, del regista. A proposito di Miike, occorre dare giusto un paio di consigli: evitare le sue creazioni durante le ore dei pasti e, se possibile, cacciarlo a calci se ronza intorno a vostra figlia. In bilico tra mediocre e pessimo, ci pensa l’interpretazione ridicola di Billy Drago a far crollare il giudizio a favore della seconda ipotesi.
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