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I Could Never Be Your Woman

Regia di Amy Heckerling vedi scheda film

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La recensione su I Could Never Be Your Woman

di degoffro
6 stelle

Rosie, affascinante donna sulla quarantina, è la produttrice esecutiva, nonché sceneggiatrice, di una fiction televisiva per teen ager intitolata "Vai forte, pupa!" in pesante crisi di ascolti, tanto che il direttore di rete vorrebbe cancellarla dal palinsesto, considerandola un "dinosauro costosissimo" per sostituirla con uno dei reality che vanno tanto di moda, dall'inequivocabile titolo "Il Rinco". "Sarà di sicuro all'altezza del titolo" sbotta Rosie uscendo dall'ufficio. A casa, poi, le cose non vanno molto meglio. Divorziata, da tempo non ha una stabile relazione sentimentale, nonostante il suo ancora invidiabile sex appeal. Ha una figlia adolescente, Izzie, ormai stanca di giocare alle bambole con la mamma ("Mamma sono troppo grande per le Barbie!" dice "Tu sì, io no!" le replica Rosie), alle prese con il suo primo ciclo mestruale ed il primo innamoramento per Dylan, un compagno di scuola che nemmeno la considera. In occasione di alcuni provini per scegliere un volto comico nuovo che ravvivi il suo show, Rosie conosce Adam, seduttivo giovanotto di trent'anni per il quale perde letteralmente la testa, arrivando a comportarsi proprio come la figlia adolescente. La differenza di età tra Rosie e Adam, i giochetti velenosi e manipolatori della viziosa ed invidiosa segretaria Jeannie, a sua volta invaghitasi di Adam ed abile nel far credere a Rosie che il ragazzo se la intenda con Brianna, la capricciosa star del suo programma, i problemi scolastici, sentimentali ed esistenziali della figlia Izzie, la sua coscienza interiore che, nelle sembianze di Madre Natura, le consiglia cosa dovrebbe e non dovrebbe fare, la presenza assillante dell'infantile ex marito, ossessionato dalle plastiche facciali e sempre pronto a portare via dall'ex casa coniugale oggetti che afferma avere acquistato con i suoi soldi durante il matrimonio, la chiusura definitiva del suo spettacolo, il sospetto tradimento di Adam incasinano oltre il dovuto la vita di Rosie. Amy Heckerling non è mai stata un genio. Basti dire che il suo titolo più fortunato e riuscito è il modesto "Senti chi parla" che aveva contribuito anche al momentaneo rilancio di John Travolta, prima dell'arrivo di Tarantino con il suo "Pulp fiction". Con "I could never be your woman" la regista tenta la strada della commedia romantica con tocchi di sferzante satira su certo tipo di tv frivola e futile e su una società vanitosa, scialba e superficiale. I risultati non sono propriamente esaltanti, ma nemmeno così terrificanti e osceni come potrebbe far pensare la mancata distribuzione del film in sala, tanto negli States quanto in Italia, dove è uscito direttamente in dvd con, chissà perché, un titolo inglese ("2 young 4 me") diverso da quello originale che recita più semplicemente "non potrò mai essere la tua donna". In giro, nel genere, c'è ben di peggio di cui vergognarsi. Va detto che i limiti sono evidenti. La sceneggiatura, per esempio, è senza dubbio piuttosto anonima e fiacca, a partire da un soggetto esile e stiracchiato, tanto che il film, in più occasioni, rischia di assomigliare proprio a quei fatui programmi tv che vorrebbe criticare. Il coinvolgimento è a intermittenza e qua e là affiora un po’ di noia con la netta sensazione che la regista/sceneggiatrice ricicli, senza particolare fantasia, tutto lo scibile nel genere, arenandosi su soluzioni da banale soap opera o, peggio, da detestabile teen movie (tutto il finale con protagonista Izzie alla conquista di Dylan). Alcune svolte narrative poi sono decisamente pietose (la vicenda che riguarda la segretaria Jeannie è banalissima ed inconsistente) e ci sono sequenze bruttine a vedersi (l'esibizione ballerina di uno scatenato Adam, per esempio, che svilisce la situazione di per sé comica di un ragazzo in discoteca con una donna molto più matura di lui ed evidentemente a disagio in quel contesto giovanile, a partire dal momento in cui il buttafuori del locale osserva con perplessità, per alcuni secondi che paiono interminabili, il suo documento di identità fino all'ingresso in discoteca con tutti gli occhi puntati su di lei, come ben evidenzia il volto imbarazzato di Michelle). Anche la sequenza del colloquio di Rosie con il severo insegnante di matematica della figlia è sopra le righe, e rivela, peraltro, una condiscendenza ed una comprensione materna fin fastidiosa. Alcuni personaggi sono macchiette insopportabili senza appello (Brianna la vanesia e viziata protagonista della sit-com e la segretaria Jeannie). Altri, pur nella loro lapalissiana caricatura funzionano a dovere ai fini della comicità, grazie anche ad interpreti adeguati. E' il caso di un divertito Jon Lovitz che interpreta l'ex marito di Rosie, felice quando gli si attribuiscono 32 anni e nel quale vi si può vedere la scherzosa parodia di quegli uomini di mezza età terrorizzati all'idea di invecchiare e pronti a ricorrere alla chirurgia estetica per apparire ancora giovani e piacenti. L'ironico Fred Willard, nei panni di Marty, il sessista direttore di rete. Il personaggio di Izzie, adolescente infantile e stupidina cui dà volto l'ottima Saoirse Ronan, ragazzina da tenere d'occhio, già vista ed apprezzata in "Espiazione" di Joe Wright per cui ha avuto una nomination agli Oscar ed in attesa della trasposizione di "Amabili resti" firmata da Peter Jackson. Il ritratto di quest'adolescente in crisi consente alla regista di proseguire il discorso iniziato con il precedente, a dire il vero insopportabile, "Ragazze a Beverly Hills": qui la Heckerling non rinuncia ad alcune velenose staffilate sul fatto che "i ragazzini mandino più sms di quanto parlino" e su quanto sia "patetico che per una teenager l'unico modo per sentirsi bene è essere anoressica o strega!" Sicuramente curioso e brillante, infine, nella sua stravaganza, è il personaggio di Madre Natura, a rappresentare l'idea di vivere maggiormente "secondo natura", impersonato dalla spassosa ed esilarante Tracey Ullman. Indovinato l'incipit in cui, criticando l'agire umano, definisce i terremoti e altre catastrofi naturali come "lavori necessari per la prossima generazione". Irresistibile anche quando dice a Rosie, prima che entri in discoteca con Adam, "Non preferiresti stare a casa a farti un bagno caldo e leggere un articolo sull'osteoporosi?". A dare una marcia in più al film però, rendendolo in fin dei conti gradevole ci pensa la sempre brava e magnifica Michelle Pfeiffer, anche se spiace vederla alle prese con commediole tutto sommato sciocchine ed insignificanti. La classe non è acqua e Michelle, dove può, si carica sulle spalle l'intero film, regala sorrisi e sguardi che incantano (si veda la scena in cui, mentre vede dalla finestra Adam uscire dagli studi televisivi esultante per avere ottenuto la parte, sorride radiosa, o anche quando, dalla macchina, osserva, trepidante ed impaziente, la figlia che tenta di avvicinare, invano, il ragazzo che le piace e viene poi ignorata, oltre che da lui anche dalle sue compagne). L'attrice conferma una freschezza, una spontaneità, un brio ed un talento per la commedia che meriterebbero ben altro servizio ed ha un innegabile feeling con il partner Paul Rudd. Insieme riescono quasi nel miracolo di salvare baracca e burattini, dando brio ad un copione piuttosto sciatto ed evanescente, in cui i frequenti battibecchi e le ripetute gag sentimentali sono per lo più all'insegna dell'ovvietà. Innegabile comunque che qualche frecciata colpisca nel segno. Si pensi al dialogo tra Rosie e Adam sull'essere giovani: "Essere giovani è meglio che essere vecchi!" sbotta Rosie. "In cosa?" chiede Adam "In tutto quanto!" replica Rosie. "Ah si! Chi è più spiritoso: Ben Stiller o Buster Keaton?" domanda ancora Adam zittendo la partner. Ogni tanto si ride di gusto: "E' andata dal ginecologo!" dice la segretaria di Rosie "E sai quando torna?" chiede Adam. "Non lo so. Sai si devono aprire un varco tra le ragnatele!" è la sarcastica risposta. Riuscita la sequenza in cui Rosie e Adam, fuori dagli studi televisivi, si comunicano per la prima volta, mentendo, le rispettive età Spassoso lo sfogo di Rosie con un soggetto, evidentemente omosessuale, che liquida con sufficienza una serie di attrici celebri o perché "racchie" (e qui sui suoi gusti si può discutere perché tra le sue vittime mette Sigourney Weaver, Kim Basinger e Emma Thompson, quest'ultima con l'aggravante di essere pure inglese), o perché rifatte (e qui c'è poco da discutere visto che cita Meg Ryan, Melanie Griffith e, ovvio, la rifatta delle rifatte, Cher). Pungente la sequenza dello spot contro il fumo con testimonial la star tv Brianna la quale, non appena le telecamere sono spente e dopo aver invitato a non frequentare fumatori, si porta con supponenza la sigaretta alla bocca. Brillante la scena al bar quando Adam, riferendosi alla cameriera che lo ha appena servito complimentandosi con lui e chiedendo una raccomandazione domanda a Rosie: "Secondo te è brava?". "Beh, il caffè l'ha portato subito!" è l'acida ma incisiva replica della partner. Il gioco tra set e vita reale regala inoltre qualche simpatica ed inattesa soluzione come quando Izzie chiede alla mamma "come si fa a sapere quando è vero amore". "Di solito si tende ad aumentare la musica, a zoomare, a volte loro si muovono al ralenty" è la risposta di Rosie la cui testa è sempre rivolta al suo lavoro di produttrice esecutiva. "Mamma non in tv, nella vita reale!" non può che replicare Izzie. Nel cast anche Henry Winkler nei panni di se stesso, Si sprecano i riferimenti a "Il laureato" di Mike Nichols, ma qui, più che altro, si riscontrano analogie con il quasi contemporaneo "Prime" con la coppia Meryl Streep/Uma Thurman. Il dialogo più divertente? "Non hai nemmeno 30 anni!", dice stupefatta la ultra quarantenne Rosie, mentre il ventinovenne Adam tenta di sedurla in auto replicandole ironico: "Nemmeno tu!". La versione doppiata è da denuncia, anche perché Michelle Pfeiffer non ha la voce storica di Emanuela Rossi: motivo in più per vedere il film in inglese. Colonna sonora ricca di successi pop da "Your woman" di White Town a "Ironic" di Alanis Morisette, riveduta e corretta dalla sprezzante Izzie passando per "Oops!...I did it again" di Britney Spears, "Wouldn't It Be Nice" dei Beach Boys e "Alone again" di Gilbert O'Sullivan. Piccola curiosità: in una sequenza l'ex marito e il nuovo fidanzato della protagonista scherzano con lei, dicendo di atteggiarsi rispettivamente come Bruce Willis e Ashton Kutcher, per pura coincidenza autentici partner di set di Michelle in passato (Willis per "Storia di noi due") e in futuro (Kutcher per "Personal Effects").
Voto: 6 e mezzo

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