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Cloverfield

Regia di Matt Reeves vedi scheda film

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La recensione su Cloverfield

di GIANNISV66
8 stelle

Dalla penna di Drew Goddard e, soprattutto, dalla mente di J.J.Abrams, è scaturita questa pellicola di fantascienza orrorifica girata nello stile found footage, salito alla ribalta con The Blair With Project giusto una decina di anni prima di questo Cloverfield.

Una particolare tecnica che tanta fortuna ha avuto soprattutto nel contesto dell'horror e che spesso ha creato prodotti di qualità abbastanza dubbia per non dire scadente. Non è però questo il caso di Cloverfield, il fatto che sia stato realizzato dalla mano di esperti del cinema di azione si sente eccome, e la simulazione della ripresa casuale non va affatto ad inficiare sulla qualità complessiva del prodotto finale.

La parte che ha l'impronta più “amatoriale” è quella iniziale, immagini di una vecchia ripresa di una gita fra due fidanzati, Rob e Beth, si sovrappongono a quelle di un presente fatto di una festa per salutare proprio Rob che abbandona New York per andarsene a lavorare in Giappone (cosa che ha determinato la separazione fra lui e Beth).

Le immagini della baldoria sembrano davvero tratte di peso da un video fatto alla meno peggio da uno sprovveduto, musica a palla, confusione, espressioni stralunate e le tipiche frasi cretine di chi dovrebbe dire qualcosa di storico e non sa da che parte aggrapparsi (o ha bevuto troppo per connettere le sinapsi).

La situazione degenera quando Beth ha la bella idea di presentarsi con un ragazzo, cosa che scatena la gelosia di Rob. Litigata inevitabile, Beth che se ne va via sdegnata....tutto insomma come in una normale serata fra amici un po' movimentata.

Poi un boato spaventoso scuote i muri, viene a mancare l'energia elettrica mentre il rombo di un'esplosione scatena la confusione: comincia da qui la vera storia, una sorta di fuga per la salvezza inframezzata dal salvataggio dell'ex fidanzata dal prode ex fidanzato (insomma i due non sono poi così tanto ex....).

E' successo dunque che un terrificante mostro è piombato su New York, ha fatto a pezzi Miss Liberty (la scena della testa della statua che vola in mezzo alla strada è davvero di grande effetto, oltre ad essere un omaggio alla locandina originale di 1977 Escape from New York) e adesso sta cercando di far fuori i newyorchesi, con il corredo di una sorta di parassiti che definire ripugnanti è fargli un complimento e che sono anche più cattivi del loro gigantesco ospite.

Cloverfield, va detto subito, non è certo stato girato per lasciare messaggi o creare un caso (come era accaduto per il sopra citato, e francamente sopravvalutato, TBWP), è un prodotto nato per divertire, per travolgere il pubblico con un ritmo incalzante e una azione continua, da togliere il fiato, e bisogna essere sinceri, riesce in pieno nello scopo.

Del resto, tentando di fare una disamina degli elementi alla base della storia, non si possono non ravvisare una serie di riferimenti a pellicole e creazioni della storia del cinema di genere, a partire da Godzilla e i film di mostri di nipponica memoria (e il protagonista, guarda il caso, proprio in Giappone va a lavorare), per arrivare alla SF americana anni '50 e relative pellicole su invasioni di animali mutanti.

I dialoghi non sono certo da Oscar, né la psicologia dei personaggi viene scandagliata, ciò che evidentemente interessa al produttore (e al regista) è mettere un cappio al collo dello spettatore e non mollarlo fino alla fine. Operazione riuscita.

Gli attori non sono memorabili ma sono funzionali alla vicenda, in particolare i due protagonisti Michael Stahl-David (nella parte di Rob) e Odette Yustman (nei panni di Beth) tutto sommato non se la cavano male, anche se il ruolo più importante alla fine è quello di Hud (T.J.Miller) in quanto è colui che effettua le riprese con una ostinazione degna di un ricovero in psichiatria (io avrei mollato la videocamera e sarei scappato a gambe levate).

Le mie preferenze vanno comunque alla splendida Jessica Lucas nella parte di un amica.....ruolo che non lascia il segno, ma lei sì, concedetemelo.

Una nota di merito consta sicuramente nel fatto che il film è stato realizzato con un budget limitato ma evidentemente ben sfruttato. Gli effetti speciali sono notevoli e il mostro, anche se visibile solo parzialmente, riesce a essere davvero spaventoso. Bella la trovata dei parassiti, sorta di granchi malvagi (grossi come un cane però) che rappresentano un pericolo ben più diretto e immediato del mostro distruggi-palazzi.

La mano di Abrams, il creatore di Lost, si fa poi sentire nel creare alcune situazioni di ambiguità (già tipiche della sua più rinomata produzione televisiva), proponendo indizi che lasciano intravedere allo spettatore più sensibile alle dietrologie la possibilità di spiegazioni “nascoste” alla vicenda narrata.

Ad esempio nell'uso del logo della Dharma (istituzione di lostiana memoria) in alcune inquadrature, cosa che ha fatto sperare a più di un fan della serie un collegamento con le vicende dell'isola più famosa dei serial televisivi.

Oppure nel mostrare in una scena apparentemente innocua la caduta di un oggetto in mare (forse un satellite?) cosa che ha scatenato una ridda di congetture.

Noi non ne facciamo, ma di certo diamo atto al buon J.J. di saper solleticare il palato del pubblico.

 

 

 

 

La trama

Hud: "Se è questa l'ultima cosa che vedrete significa che io sarò morto!"

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