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Cloverfield

Regia di Matt Reeves vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Cloverfield

di Paul Hackett
6 stelle

Un gigantesco mostro (nipotino del caro vecchio Gojira?) e un'orda di fameliche bestie che lo accompagnano a guisa di parassiti attaccano l'isola di Manhattan (un posto a caso... il solito!) seminando morte e distruzione. Un gruppetto di amici reduce da un party filma con una telecamerina quello che sta accadendo e i suoi disperati tentativi di fuga da una metropoli trasformata in un cumulo di macerie. Non avrei dato mezza lira a questa pellicola apocalittica prodotta da JJ "Lost" Abrahams ma devo confessare di essere rimasto piacevolmente sorpreso: il film "funziona" e, per lunghi tratti, è davvero appassionante e godibile. Oltre alla evidente derivazione "godzilliana", "Cloverfield" può essere considerato come figlio, in egual misura, delle angosce post-11 Settembre (i grattacieli distrutti che sollevano nuvole di polvere e che travolgono la popolazione che fugge atterrita) e delle riprese finto amatoriali in soggettiva rese celebri da "The Blair Witch Project" (con l'unica, sostanziosa, differenza che, mentre il mockumentary di Myrick e Sanchez era un tentativo furbissimo di girare un horror a costo zero e senza effetti speciali, quella di "Cloverfield" è una vera e propria scelta estetica, dal momento che il film di Matt Reeves può contare su ottimi effetti digitali e su un apparentemente notevole budget). I difetti di "Cloverfield" ci sono e sono evidenti, in particolare parecchi buchi di sceneggiatura e una serie infinita di inconguenze ed improbabilità assortite (a cominciare dal ragazzo che non molla la telecamerina manco quando sta per rimetterci le penne), però, come già sottolineato prima, il film si lascia vedere davvero volentieri, alternando appassionanti scene d'azione a momenti più suggestivi e riflessivi. Cast composto prevalentemente da giovani abbastanza sconosciuti che, nell'insieme, convincono a sprazzi: piuttosto anonimi il protagonista Michael Stahl-David (molta tv nel suo curriculum) e il "cameraman" T.J. Miller, maledettamente carine Jessica Lucas, Lizzy Caplan e Odette Yustman (che nel frattempo ha cambiato il cognome in Annable, avendo assunto quello del marito). In cabina di regia un team consolidato, guidato dall'abile JJ Abrahams alla produzione e dai suoi storici collaboratori Matt Reeves alla regia e Drew Goddard alla sceneggiatura. In definitiva, una pellicola divertente, anche se non priva di difetti: voto di ampia sufficienza... a mio avviso esagerate le stroncature di tanti amici che mi hanno preceduto nell'opinarlo. Un'ultima, importante, avvertenza: spegnete la tv immediatamente dopo la scena finale ed evitate accuratamente di sorbirvi sui titoli di coda l'opprimente, interminabile ed insostenibile "ROAR: Cloverfield Overture", del nostro connazionale Michael Giacchino... le vostre orecchie me ne saranno grate.

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