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Cloverfield

Regia di Matt Reeves vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Cloverfield

di scandoniano
6 stelle

Nel bel mezzo di una festa un gruppo di ragazzi, avvertiti da un tremendo boato, vanno incontro all’apocalisse. Una non ben identificata forza oscura fa crollare i palazzi di Manhattan ad uno ad uno. Come ovvio, i ragazzi lasciano la festa e scappano.
Tutta qui la trama di “Cloverfield”, film particolarmente atteso per la supervisione di J.J. Abrams, mente occulta della fortunata serie televisiva “Lost”. La banalità della trama stessa è però riequilibrata dalla discreta originalità delle riprese: l’escamotage utilizzato dal regista, l’esordiente Matt Reeves, è quello di affidare il racconto ad una telecamera amatoriale, che, utilizzata per registrare la festa a sorpresa per il protagonista, finisce poi per filmare un documento sensazionale: il fenomeno di distruzione di massa di cui sopra. Un po’ come accadeva per “The Blair Witch project”, ma con alcune peculiarità fondamentali: la camera registra su una cassetta già incisa in precedenza (dunque sono apprezzabili i tentativi della sceneggiatura di intervallare l’apocalittico viaggio di Michael e soci, con la tranquilla giornata a Coney Island della precedente registrazione); la presa è completamente diretta: il regista lascia intravvedere allo spettatore solo quello che registra il cineoperatore improvvisato Hud (principalmente piani-sequenza dunque, ma non si disdegnano sfocature, zoom e pause forzate); infine la durata: le vicende durano esattamente quanto una mini DV da videocamera in modalità LP (circa 90 minuti).
Il film è sconvolgente per certi tratti, perché il vecchio escamotage usato per immortalare la strega di Blair dal 1999 al 2008 è stato utilizzato molto raramente, dunque è una pratica non ritrita e che per questo ha ancora un certo effetto sullo spettatore. Ma il film è anche troppo lungo, soprattutto nella parte iniziale, alla festa: ma si tratta di una scelta coerente dato che l’idea di fare un film esclusivamente con le immagini riprese dalla fantomatica telecamera è testardamente portata avanti dall’inizio alla fine. E l’esperimento merita la visione. Anche perché proprio l’esperimento in sé (dunque il tipo di riprese) sarà l’unico motivo per cui nei prossimi anni si ricorderà questo “Cloverfield”.

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