Regia di Matt Reeves vedi scheda film
La fine del mondo ripresa in digitale innaffiata con generose dosi di antiemetico.Cloverfield a suo modo è un film molto più teorico di quello che sembra e soprattutto di quello che i suoi autori volevano realizzare.Già fare un film finto reale,dandogli un estetica il più reale possibile usando tutti gli artifici tecnici tipici del cinema di finzione è una discreta acrobazia.Se poi mettessimo al servizio di tutto ciò una sceneggiatura degna di questo nome sarebbe ancora meglio.Ma non è questo il caso anche se questa acrobazia può essere vista come pietra di paragone pur nei limiti oggettivi di chi l'ha ideata perchè qui siamo veramente all'ABC della cognizione di quello che si sta facendo.Sembrano molto più consapevoli in questo senso film come The Hurt Locker o Bloody Sunday,mentre The Blair Witch Project ha un livello di consapevolezza nell'uso del mezzo espressivo pari a questo.Ma Cloverfield ha l'aggravante di essere uscito dieci anni dopo.E ha la capacità di frullare quasi senza vergogna tutto quello che è successo dalla storia della strega di Blair fino ad oggi,prendendosi anche molte licenze poetiche dei monster movies che impazzavano negli anni 50.La cosa più importante che poi questo film di Reeves ha mutuato da The Blair Witch Project è senza dubbio la tecnica di marketing volta a stuzzicare il pubblico con dettagli a effetto.Peccato poi che il tutto venga smascherato,ma intanto il pubblico è accorso in sala per vederlo...Sul film non c'è moltissimo da dire:dura meno di una puntata di Colombo(tolte le sigle siamo appena oltre i 70 minuti),vengono frullate in una gigantesca centrifuga film del passato come quelli citati,ma anche come Godzilla,King Kong,Il risveglio del dinosauro,Indipendence day,La guerra dei mondi per passare ai film di zombi o alla leggenda di Alien(le creature se mordono sono letali) fino ad arrivare alle suggestioni apocalittiche figlie naturali del clima instauratosi dopo l'11 settembre.Ne vien fuori un patchwork che non ha una forma propria ma che si ricorda grazie all'espediente di mascherare tutto da documentario.Così il protagonista assoluto non è uno di quegli stupidi ragazzotti che dall'inizio alla fine del film fanno sciocchezze,ma è l'occhio della telecamera sempre al centro dell'universo di questo film.Una filosofia tipo cascasse il mondo l'importante è riprenderlo.E qui il mondo casca davvero,New York viene messa a ferro e fuoco da un viscido mostro a metà tra il marino e l'anfibio da cui vengono fuori mostriciattoli più piccoli tipo insetti meccanici che attaccano chiunque trovino sulla loro strada.I ragazzi che stavano alla festa di uno di loro in partenza per il Giappone colti da un raptus di voyeurismo prima vanno sul tetto a vedere che cosa succede poi fuggono a gambe levate venendo in massima parte sterminati.I quattro che vediamo noi inanellano un'idiozia deitro l'altra e faranno la fine degli altri naturalmente dopo aver ripreso tutto con la loro telecamera terminator che resiste pure al cataclisma nucleare,oltre naturalmente ad avere una batteria che dura all'infinito...Cloverfield è il film che apre inconsapevolmente un nuovo modo di fare film :tutto in soggettiva anche se qui è impossibile identificarsi con i ragazzotti che vediamo sullo schermo autori di scelte deliranti impossibili da condividere,troppo lontane da una qualsiasi parvenza di realtà.La visione sobbalzante è uno scotto che si deve pagare e quello che resta alla fine è il classico pugno di mosche....un po'come nella strega di Blair che ha il pregio però di essere tuttora rimasta avvolta nel mistero.Qui la creaturona digitalizzata toglie anche quel pizzico di immaginazione che poteva fare suspense....
bellina e poco altro...dopo essere stata svenuta per chissà quanto quasi resuscita...
carne da macello
anche lui non brilla
trascurabile il suo apporto
la donzella non è male
un po'dissociata dalla realtà
cerca di fare il fubbbo ma è subito smascherato
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