Regia di Wilma Labate vedi scheda film
VOTO : 5,5.
Mi dispiace, perché l’argomento trattato (taglio dei posti di lavori nella Fiat primi anni ottanta) è quantomai attuale (e denota come son cambiati i tempi, per la reazione della gente di allora, completamente diversa dai lavoratori di oggi), ma non mi ha convinto.
La scelta della regista, Wilma Labate è quella di inserire un triangolo amoroso tenendo sullo sfondo (ma neanche tanto) l’aspetto lavorativo; triangolo che non funziona bene, personaggi che cambiano rotta senza apparente motivo (va bene lasciare all’immaginazione dello spettatore, ma c’è sempre un limite, soprattutto quando la narrazione è artificiosa), troppi cambi di rotta, un contesto troppo demagogico della famiglia bigotta che più bigotta non si può.
Peccato perché già da sole, le immagini di repertorio fanno una certa impressione, quindi bastava davvero poco per riuscire a fare di meglio, ma tant’è situazioni del genere sono capitate tante volte nel cinema italiano degli ultimi anni (che cominciano a diventare pure tantini).
VOTO : 6. Egregio.
VOTO : 6. Naturale e brillante in un ruolo da comprimaria.
VOTO : 5/6. Un pò compassato.
VOTO : 6. Denota una presenza interiore che avrebbe meritato maggiori risultati.
VOTO : 5,5. Non mi ha convinto appieno, ma c'è da dire che non è solo colpa sua, ma di una parte non ben delineata.
VOTO : 5,5. Confusionaria. Si perde in una storia di contorno, non valorizzando il contesto sociale che meritava maggiore studio.
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