Regia di José Padilha vedi scheda film
Parto col dire che non mi ha convinto del tutto.
Innanzitutto la storia; siamo in Brasile, la vita nelle favelas, lo immaginiamo tutti, è terribile, da un lato povera gente, dall’altro spacciatori e malavitosi che fanno da cupola in ogni zona.
In più la polizia, corrotta ed oltremodo violenta quando onesta (ed i tre protagonisti hanno il merito di non scendere a compromessi e di credere nel loro operato), per cercare di ottenere dei risultati.
In questo sono dei maestri i componenti delle forze speciali che, in concomitanza di una visita papale a loro poca gradita, devono fare ordine dove non si può.
Il film ha grandi potenzialità, purtroppo non del tutto espresse.
Infatti risultano soggiogate da un contesto troppo adrenalinico e poco pensante in cui la violenza ed un montaggio esasperato, tolgono fiato ai sentimenti, che comunque ci sono (mi ha raggelato l’immagine del protagonista che vede suo figlio appena nato subito dopo una rappresaglia).
Insomma il contenuto ci sarebbe, ma avrebbe dovuto risultare più dominante, invece è stata scelta l’opzione più belligerante.
Ed il finale, che culmina con l’esecuzione che chiude il film, mi da atto di pensare quanto sopra riportato.
Non deludente, ma un Orso d’oro a Berlino, così su due piedi, mi pare un riconoscimento quanto mai azzardato.
Tecnicamente non male, ma ha scelto una forma espositiva che soffoca in parte quanto mostra.
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