Regia di Gillo Pontecorvo vedi scheda film
La metamorfosi di Edith/Nicol nell'inferno di un lager nazista.Come far venire fuori il male che alberga nel cuore di ognuno in una prigione vista come luogo ultimo in cui il confine tra umanità e bestialità è talmente labile da sembrare scritto sulla sabbia.La cattiveria per riuscire a vivere è soprattutto istinto di conservazione e questo a parer mio giustifica la scelta di Edith/Nicol ebrea scampata alla camera a gas per essersi sostituita a una criminale francese morta.Decide di concedersi in cambio di cibo,lei che ha quattordici anni è costretta ad abiurare dalla sua innocenza per soggiacere con gli ufficiali nazisti.E diventa Kapò,detenuta/sorvegliante/aguzzina delle altre detenute,una sorta di spia prezzolata e allo stesso tempo di monarca della propria baracca in cui ha praticamente potere di vita e di morte sulle altre.Ma un prigioniero russo di cui si innamora la spingerà al sacrificio estremo.Il film di Pontecorvo ha una prima parte bellissima in cui riesce cogliere l'indurimento progressivo di Edith/Nicol ragazzina strappata alla sua adolescenza troppo presto,riesce a descrivere senza sensazionalismo la vita dura del campo tedesco,i rapporti tra le varie prigioniere,riesce a mantenere costante la tensione emotiva senza eccedere.Poi dalla tanto vituperata scena della morte di Emmanuelle Riva(un carrello in avanti che si sofferma lunghi attimi sulla donna poggiata sul filo spinato che indusse Rivette a una dura critica),il film cambia di registro,diventa una sorta di melodramma lacrimoso che nulla ha da spartire con il taglio quasi documentaristico della prima parte.E la storia d'amore col prigioniero russo in cui lei abbandona i suoi privilegi per aiutare lui e si suoi compagni sapendo di andare incontro a morte certa è artificiosa,inspiegabile la sua volontà di votarsi al sacrificio estremo.Ma negli occhi e nel cuore resta scolpita tutta la prima parte in cui si va ad evidenziare il cuore di tenebra nascosto in ognuno,la trasformazione da imputare all'ambiente,il percorrere velocemente gli scalini che separano la ragionevolezza dell'uomo dai suoi istinti animaleschi....
ottima nella prima parte,meno buona nella seconda,sbilanciata a favore di eccesi melodrammatici
brava
il suo ingresso nel filmcoincide con la parte meno riuscita
non male
molto brava
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