Regia di Antonello Grimaldi vedi scheda film
Dopo avere salvato una donna che stava per affogare in mare, Pietro (Nanni Moretti) - manager di successo - torna a casa per scoprire che la moglie è morta sotto gli occhi della figlia ancora piccola. Decide così di non andare più a lavorare, ma di piazzarsi ogni giorno nel parco adiacente alla scuola della bimba per accertarsi che tutto vada per il meglio e per starle costantemente vicino.
Tutto il film di Antonello Grimaldi - tratto da un romanzo di Sandro Veronesi - si basa su una situazione di per sé poco credibile, anche se volutamente paradossale: Pietro, nel parco, diventa il punto di riferimento per diversi top manager che vanno a trovarlo e gli raccontano i loro problemi lavorativi e personali. Oltretutto, malgrado al novello vedovo sia evidentemente un filo partita la brocca, gli propongono - sempre nel parco - di diventare il nuovo presidente della società, avvenuta la fusione in corso. Pietro, dal canto suo, mormora qualche frase e pare interessato solo ai piatti che servono nel baretto della zona. La trama è poi condita da personaggi che non si capisce chi siano né che ruolo abbiano: appare del tutto superflua, ad esempio, l'apparizione nel parco di questa bella ragazza col cane (Kasia Smutniak) che sorride e scambia cenni col protagonista dall'inizio alla fine, senza che la situazione evolva in nessun modo. Ma il fondo, il film lo raggiunge forse con la scena di sesso del tutto gratuita tra Moretti e Isabella Ferrari, dove abbiamo un Moretti con gli occhi fuori dalle orbite, davvero mortificante e inguardabile.
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