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Caos calmo

Regia di Antonello Grimaldi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Caos calmo

di sasso67
4 stelle

Quando uscì “Rocky IV”, ricordo che si scommetteva su quale sarebbe stato il successivo avversario del pugile interpretato da Stallone: c’era chi propendeva per un alieno e chi invece ipotizzava un robot. Adesso il quesito si pone per Nanni Moretti: in “La messa è finita” gli moriva la mamma, in “La stanza del figlio” perdeva il figlio, in “Caos calmo” perde la moglie, in “Palombella rossa” e in “La cosa” gli veniva a mancare il Partito Comunista. Chi gli morirà nel prossimo film? Stando al titolo, “Habemus papam”, la vittima designata potrebbe essere il padre, un qualsiasi prelato, o magari il caro pontefice. Certo che, detto questo, è da sottolineare che “Caos calmo” non ci risparmia alcuna banalità, dagli incidenti d’auto come sintomi di pazzia, ai cani come espediente per giustificare gli incontri ai giardinetti. Nanni Moretti, più che in ogni altro suo film (e dico suo anche se la regia è di Antonello Grimaldi, perché l’attore/regista romano caratterizza fortemente, con la propria presenza, ogni film cui prende parte), appare come la maschera di sé stesso e non rinuncia ad una tiratella isterica di apicelliana memoria (il rimprovero al ristoratore per aver messo il pecorino nei broccoli). Accozzaglia di banalità amalgamate da una colonna sonora non irresistibile ma non corriva, “Caos calmo” si segnala per una delle scene di sesso più brutte e gratuite della storia del cinema italiano, film pornografici eccettuati. Va bene farlo “alla boia d’un giuda”, come direbbe Guccini, ma una fellatio di tre secondi netti mi pare da guinness dei primati negativi dell’eccitamento amoroso.

 

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