Regia di Antonello Grimaldi vedi scheda film
Una panchina per elaborare il dolore e ripartire.E'questa l'immagine simbolo del film,non quell'altra a cui avete pensato brutti zozzoni.Quell'altra ,quella con la collaborazione di Isabella Ferrari o meglio delle sue terga è stata una trovata di marketing al fulmicotone altrimenti col cavolo che questo film avrebbe incassato tutto quello che ha incassato.Il protagonista,Pietro e il fratello salvano dalle onde del mare grosso due donne affatto collaborative(Una delle due è la Ferrari).Tornato a casa Pietro trova la moglie morta per un incidente in casa e ha una figlia da accudire.E'come straniato,svuotato di ogni sentimento,incapace di versare una lacrima.E proietta sulla figlia le sue ansie,le sue paure,la sua forma di elaborazione del dolore convinto che anche alla figlia succeda questo.E dopo che l'ha accompagnata a scuola resta lì sulla panchina del parco a fissare l'edificio scolastico,non va al lavoro,manca di assumersi qualsivoglia responsabilità.Il suo mondo è imploso e coincide con quel parco,con quella panchina,con quella scuola.Il suo posto è lì,col giornale,al chiosco a mangiare qualcosa,con i soliti incontri(tipo la Smutniak col San Bernardo),a parlare con le altre mamme sorseggiando qualcosa al suddetto chiosco(veramente loro parlano e lui ha la mente che sta da tutta un altra parte,elenca le compagnie aeree con cui ha volato).Tutti mezzi per aggirare il dolore ed evitare tutti gli ostacoli che la vita gli frappone.La panchina è una sorta di posizione privilegiata dalla quale vedere tutto quello che succede intorno con l'illusione di non essere visti,come se si stesse in un sottomarino e si guardasse attraverso un periscopio.Ma tutto questo deve avere un inizio e una fine e anche le beghe lavorative contribuiranno a far finire questo apprendistato del dolore.Moretti è un corpo e un volto perfetto per essere arrrovellati,tormentati per andare dietro apparentemente noncuranti a tutte le deviazioni che la mente può percorrere.E il vantaggio di avere una sceneggiatura di cui Nanni è coautore è innegabile(qualche tocco surreale come quello del formaggio sui broccoli è particolarmente morettiano,un pò come la Nutella o l'ossessione per le scarpe in Bianca).Però il film non mi ha convinto del tutto:non ho letto il libro da cui è tratto però alcune cose mi sembrano sospese a mezz'aria,alcuni personaggi secondari mi sembrano sviluppati non pienamente(tipo quello di Valeria Golino,da dove nasce tutta questa ansia per essere eventualmente rimasta incinta?o anche quello del fratello interpretato da Alessandro Gassman che fa la figura del bello senza cervello,vanesio senza profondità).E poi questa scena di sesso:non ha giustificazioni,è piuttosto hard ma con quello che si vede oggi praticamente è per educande,rende visibile la lotta contro la forza di gravità di alcune parti anatomiche della Ferrari(anche se devo dire è molto tirata,ha però della labbra a canotto orrende).Alla fine quello che rimane nella memoria è il corpo di Moretti sudaticcio e peloso che è quanto di più antierotico si possa immaginare.Però sono sicuro che grazie all'anatema di Famiglia Cristiana per questa scena che più che erotica è proprio squallida,questo film ha incassato il triplo di quello che avrebbe incassato.Non male il finale sotto la neve che tutto copre e che permette di ripartire da zero....
ok
non male
apparizione bella ma quaasi muta
anche per lui particina minuscola
nella parte di Claudia..ma è un nome d'arte
nella parte della cognata dissociata
la donna salvata.Praticamente non recita
parte da bello senza cervello
è perfetto per la parte
non male
nella parte della segretaria.Anodina
Moretti se la canta e se la suona,lui non deraglia
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