Regia di Jon Favreau vedi scheda film
A questo punto mancano all'appello, ormai, ben pochi tra i supereroi di casa Marvel: Tgor, She-Hulk, Sub-Mariner e Capitan America, anche se quest'ultimo nei comics è defunto ultimamente, per rimanere alle star. Le avventure volanti del miliardario playboy e un pò troppo avvezzo alla bottiglia Tony Stark che si trasforma in un paladino della giustizia foderato da un'armatura rossaoro che funge da minijet, diventando Iron Man, vessillo USA dell'anticomunismo asiatico ai tempi della sua creazione, oggi figura spesso ambigua ideologicamente ( e infatti nell'ultimo ciclo bushiano è il maggior responsabile della dipartita del "collega" Capitan America): prima produzione per il cinema targata Marvel, questo colossal fantastico-avventuroso, affidato al Jon Favreau di "Elf" è piuttosto riuscito, e il pubblico gli ha tributato un successo forse al di là delle previsioni. La scelta di un attore interessante e duttile come Robert Downey jr., per il ruolo principale è una mossa indovinata, il ritmo , pur essendo il minutaggio piuttosto robusto ( si passano le due ore), non fa difetto alla pellicola, e l'idea di fare una trilogia delle imprese dell'Uomo di Ferro non ci fa avviluppare dallo sgomento, almeno per ora. Inoltre, l'assunto è tendenzialmente critico verso il business sanguinario delle armi, del quale, inizialmente, Stark è uno dei maggiori artefici, per ravvedersi poi, in contrapposizione al cattivo del film, un Jeff Bridges in versione testa rasata e barba fluente che sfuma con abilità il ruolo senza sovraccaricarlo.Giunto appena prima dei nuovi capitoli di Hulk e Batman, il film sul supereroe giallo e cremisi è un gustoso e godibile primo piatto.
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