Regia di Phyllida Lloyd vedi scheda film
Come rivela “The Guardian”, il film è copiato da una commedia con Gina Lollobrigida del 1968 (Buona Sera, Mrs Campbell): lì c’era una maggiorata italiana che dopo aver fatto sesso con tre soldati americani e aver dato alla luce una bambina, se li ritrova dopo la guerra sulla soglia della propria abitazione. Qui c’è Meryl Streep, in un’isoletta greca, in una situazione analoga, al giorno d’oggi. Versione estrogenata di un fortunato musical ispirato a un gruppo svedese (gli Abba) diventato, per qualche stupefacente ragione, un simbolo del pop nel decennio che vide il meglio dei King Crimson e dei Genesis, il film è di un kitsch croccante e gustoso, misteriosamente simpatico, anche se il suo fine è glorificare una decina di hit di un pittoresco gruppo di rock melodico - che gli esperti considerano soprattutto un “incubo di sartoria“. Gli sfondi sono deliziosamente falsi e turistici, da tardo musical MGM, il passo è pimpante ed euforico e vedere la Streep che rispolvera le sue doti canterine degli esordi e sgranocchia volta per volta delle caricature di uomini servizievoli e timorosi, è divertente anche per i maschi (la regista è una veterana del musical, oltre a essere al numero 56 della classifica delle personalità gay più influenti in Gran Bretagna). Da questo trionfo di bouganville e mura imbiancate, brigantini in rada e affollate chorus line colorate come mercatini rionali, si esce con almeno un paio di motivetti nella testa da cui ci si libera a fatica. Come da gomme da masticare sotto la suola.
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