Regia di Phyllida Lloyd vedi scheda film
Scatenato e catartico, l’adattamento cinematografico del musical che riprende e ricuce le musiche degli Abba è una pura vacanza, ad immagine dell’ambientazione balneare greca, un prolungato divertimento.
Sfrenato e clamorosamente camp, rinvigorisce i fasti di Priscilla (dove gli Abba erano una mitologia imprescindibile), si dimentica della trama (la ricerca della paternità) e lascia libero sfogo al nugolo di vivaci attrici capeggiate dalla Streep a cantare e a ballare mentre il film si compone dei soli numeri musicali vagamente riferiti ai testi delle canzoni cercando di comporre un inno variopinto alla libertà.
Libero nella regia, semplicemente coreografica, liberatorio nella recitazione, scatenata e vitale, leggero nella didascalia (l’outing di uno dei personaggi, all’insegna del film stesso), il film si lascia guardare con il brio coinvolgente delle canzoni e dei balli, con la freschezza di una terza età dimenticata dalla passione e dall’esuberanza, assestando esilaranti battute e trascinando nella volubilità dei sentimenti la volontà critica dello spettatore, improvvisamente indifferente all’assurdo bisogno di matrimonio che contagia l’isola (e al vago moralismo inerente, seppur ampiamente negato dai dialoghi), all’assenza di stile o al lassismo nella direzione dei ruoli minori. Come in vacanza.
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