Regia di Benedek Fliegauf vedi scheda film
Benedek Fliegauf pone sotto l'obiettivo i "piccoli orrori" della normalità: i mostri che popolano gli spazi mentali nascosti, e che emergono solo nell'intimità. I dialoghi, in questo film, hanno il tono giaculatorio di una confessione, un'implorazione, un'accusa, in cui le parole escono tutte di fila, come nel flusso inarrestabile di una libera associazione. In questa "foresta" il rumore della vita è un fruscio confuso: la voce di ciascuno è un suono che si disperde nell'aria, mescolandosi agli altri, in un tutto indistinto che non ammette risposta.
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