Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
MUBI
L'Amore è un film in due episodi concepito per l'istrionica espressività e la bravura di Anna Magnani, protagonista assoluta di entrambe le storie.
La celebre attrice romana grazie al film si meritò un doveroso Nastro D'Argento per le strepitose interpretazioni che sorreggono entrambe le vicende.
Il film si compone infatti di due mediometraggi: il primo, intitolato La voce umana, è tratto da una pièce di Jean Cocteau, portata poi più di recente nuovamente sullo schermo da parte di Edoardo Ponti, che nel 2014 diresse la madre Sophia Loren, e, ancor più di recente, da parte di Pedro Almodovar, che ne diede una rilettura coloratissima e melodrammatica con una eclatante e iconica Tilda Swinton.
Il secondo, intitolato Il miracolo, è frutto di un racconto scritto da Federico Fellini, anche investito di un ruolo centrale d'interprete ammutolito ma non privo di intenzioni e sotterfugi, nella parte del vagabondo.
Il primo episodio è costituito da un lungo monologo, quasi sempre sviluppato al telefono, attraverso cui una donna di mezza età piuttosto abbiente cerca di interagire al fatto che il suo amante ha deciso di tornare a vivere con la moglie, ponendo fine alla loro relazione duratura e condivisa, ma pur sempre clandestina.
Il secondo episodio vede la Magnani nel ruolo di Nannarella, la matta del paese, che, impegnata a badare alle pecore sulel montagne che circondano la costiera amalfitana, intravede in un vagabondo taciturno la presenza di San Giuseppe, il marito della Madonna, e se ne lascia conquistare, dopo aver sorseggiato con lui il vino da un fiasco.
Si troverà incinta, credendo di esser madre miracolata di un nuovo messia, ma in realtà si ritrova derisa da tutti i propri compaesani e costretta a partorire in solitudine tra sofferenze e stenti.
Entrambi i piccoli film sono strutturati e adattati in modo ottimale grazie all'intervento di Tullio Pinelli e dello stesso Roberto Rossellini, che si attengono da una parte a sfruttare la claustrofobia del luogo chiuso che diventa una prigione entro cui la protagonista si trincera per macerarsi nei ricordi di una felicità che si sapeva rimanesse un valore effimero e destinato a passare.
Nel secondo episodio, al contrario, parte integrante della storia è l'ambientazione a cielo aperto, tra i territori aspri ed insieme panoramici e mozzafiato di una Costiera Amalfitana ancora lontana dai flussi turistici di massa, e per questo forte di una autenticità che ora appare preziosa e fuori da ogni tempo.
Al di là della validità di entrambi gli script e della direzione del grande Rossellini, il punto di forza del film rimane Anna Magnani, superba e perfetta a giostrarsi a cesellare due figure di donna così lontane tra loro, sia a livello di rango sociale che di attitudine e cultura.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta