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Macchie solari

Regia di Armando Crispino vedi scheda film

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La recensione su Macchie solari

di mm40
4 stelle

Macchie solari forma, nella variegata carriera di Armando Crispino, un dittico thriller/horror insieme al precedente L'etrusco uccide ancora; qui l'atmosfera è più decisamente orientata al macabro e all'orrore e infatti il regista punta essenzialmente sul sangue, sui cadaveri e sui relativi effetti speciali, molto meglio curati che nell'altro titolo. Ma se là la storia era fondamentalmente più compatta, qui la trama (sempre per una sceneggiatura del regista e di Lucio Battistrada) si fa più sfilacciata e tendente al già visto: la scia di morte, i presunti suicidi che vengono poi riconosciuti come omicidi, l'insospettabile serial killer e via dicendo, tutte cose un po' risapute. Anche perchè il filone 'argentiano' nel 1975 (l'anno di Profondo rosso, peraltro) è già intasato di pellicole ormai e per dire qualcosa di originale occorrono sforzi maggiori: qui l'obiettivo di Crispino non va molto oltre a quello di confezionare un discreto prodotto commerciale da innestare proficuamente nel florido filone contemporaneo. La produzione è comunque discreta e si vede: scene, interpreti, musiche (Ennio Morricone!), i già rilevati effetti speciali sono tutti in ordine e la forma è sufficientemente curata; sul cartellone i nomi principali sono Mimsy Farmer (Quattro mosche di velluto grigio, tanto per fare un titolo), Ray Lovelock, Angela Goodwin, Massimo Serato; c'è anche Carlo Cattaneo, più noto come doppiatore, erroneamente chiamato Cataneo nei titoli di testa. Crispino, dopo questo lavoro, tenterà la carta dell'horror demenziale con Frankenstein all'italiana, tutt'altro che pessimo, ma che non ebbe alcun successo e finì per minare seriamente la carriera del regista. 4,5/10.

Sulla trama

Una studentessa di medicina prepara la tesi lavorando all'obitorio. Scopre così una preoccupante ondata di suicidi, inizialmente attribuiti a un fenomeno scientifico in atto in quel periodo, relativo a strane macchie solari. Ma un giorno un cadavere di un presunto suicida viene correttamente riconosciuto come vittima di un omicidio: il dubbio è che là fuori si nasconda un serial killer.

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