Regia di Armando Crispino vedi scheda film
Secondo grande thriller (dopo L’etrusco uccide ancora), con momenti da horror puro, diretto da Armando Crispino. Uno dei migliori titoli della lunga serie di gialli italiani sviluppata in seguito al successo dei primi film di Dario Argento.
Roma. Simona (Mimsy Farmer) è una giovane studentessa di medicina impegnata a realizzare una tesi di laurea per l’Università. Il tema della relazione è centrato sulla medicina legale e la giovane ragazza cerca materiale per la sua ricerca nell’obitorio romano, studiando una serie di cadaveri anonimi e partecipando a diversi esami autoptici. Mano a mano che la ragazza procede, approfondendo la materia, una serie di inquietanti suicidi turba l’assolata e torrida capitale: diverse persone, appartenenti ai più svariati ceti sociali, si tolgono la vita con frequenza sempre più crescente. Sino a quando Betty (Gaby Wagner), una giovane americana, si uccide nei pressi della spiaggia di Ostia. La giovane vittima era residente al Roseto, proprio vicino a Simona. La studentessa, sotto stress per le crude immagini alle quali quotidianamente deve assistere, comincia a temere per la propria incolumità. La serie di spaventosi suicidi viene liquidata da alcuni docenti dell’Università come conseguenza di un’improvvisa attività delle “macchie solari”, in grado di alterare l’equilibrio psichico delle persone, già sottoposte a forte stress dall’anomala ondata di calore estivo. Ma questa è solo una parte della verità, perché oltre all'effetto delle macchie solari agisce, nelle affollate strade romane, anche la mano di un feroce e spietato killer.
Macchie solari: fotobusta
Armando Crispino conferma una predisposizione non comune nella direzione del giallo, sfoggiando uno stile del tutto personale, già anticipato con l'ottimo L’etrusco uccide ancora (1972). Macchie solari inizia come un horror, per poi deviare verso il “giallo”. Passaggio graduale, con coinvolgente finale in perfetto stile whodunit e con una costante presenza di immagini gore e splatter, del tutto inusuale a questi livelli nelle pellicole del periodo, realizzate in maniera estremamente realistica. Ad elevare nettamente sopra la media il film di Crispino contribuiscono la bella cinematografia, le ottime interpretazioni (in particolare Mimsy Farmer e Ray Lovelock) e una superlativa colonna sonora a firma di Ennio Morricone. In quel periodo la Farmer era un volto importante presente in svariate produzioni italiane, quasi una garanzia avendo preso parte a titoli diventati, a ragione, veri e propri classici. Oltre a Macchie solari, è presente infatti in Quattro mosche di velluto grigio (Dario Argento, 1971), Il profumo della signora in nero (Francesco Barilli, 1974) e The black cat (Lucio Fulci, 1981).
Macchie solari: fotobusta
La versione integrale, ancora inedita in Italia
Per apprezzare pienamente il film è consigliato ricorrere alla versione integrale, ad oggi inesistente in Italia: Macchie solari è infatti stato tagliato durante il passaggio televisivo e altrettanto è successo in occasione dell'uscita home video allegata alla "Gazzetta dello sport" (Dario Argento e i maestri dell'horror italiano). Le migliori edizioni import - distribuito con il titolo internazionale di Autopsy - con traccia italiana sono, nell'ordine: il blu ray della Vinegar Syndrome e i dvd X-Rated e Blue Underground.
Macchie solari: manifesto edizione internazionale
Macchie solari: flano pubblicitario
"L’ombra, non la luce, è il linguaggio del sole."
(George Murray)
Macchie solari - Soundtrack di Ennio Morricone
F.P. 21/06/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 100'16") / Aggiornamento della recensione pubblicata in precedenza su DarkVeins
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