Regia di Nathan J. Juran vedi scheda film
Gustoso, ma non eccelso esempio della fantascenza creativa degli anni '50.
Da ricordare soprattutto per gli straordinari effetti di Ray Harryhausen nonostante il budget ridotto, rispetto alle ambizioni del progetto.
Nel titolo originale, i milioni di km. erano venti (ma questo non fa grande differenza)
Quello che conta è proprio la genialità di Harryhausen: suo anche il progetto originario (The Giant Ymir del 1952) completo di sceneggiatura e disegni, a cui ci si è ispirati per realizzare il film), praticamente ambientato in Italia (anche se un'Italia quasi tutta di cartone e modellini): al largo della Sicilia naufraga una navicella spaziale proveniente da Venere. Dal relitto emerge una scatola contenente una forma di vita venusiana che sembra essere di natura animale (una piccola forma embrionale che richiama i mosti della nostra preistoria) e che per questo va a finire nel giardino zoologico di Roma. Ma nel giro di 24 ore è già tanto cresciuta, da minacciare tutto ciò che le sta intorno. Dopo fughe e inseguimenti, la spettacolare resa dei conti a colpi di bazooka e mortai, avviene proprio a Roma, nei pressi del Colosseo "minacciato" (in origine l'ambientazione era parigina però) èd è fra tutte, la sequenza più interessante, quella per la quale creo davvero che valga la pena di recuperare questo "piccolo reperto di archeologia fantascientifica cinematografica, disponibile anche in DVD.
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