Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Il caos avvolge il mondo di un precisato futuro, tra etnie mescolate in una Los Angeles che sembra Tokyo. Umani senza sentimenti identificati col nome di "replicanti", sono cacciati dall’umanità che si vanta di possedere quel sentimentalismo che però poco realmente gli appartiene. Traffico in terra e pace in cielo dove i mezzi fluttuano come il trasporto morale dello spettatore , prima accolto dalle aperte braccia di una fotografia dai toni blu elettrici ma cupi come quel sole che poco sorge, poi avvolto da una sceneggiatura solida seppur vaneggiante. La notte si espande ovunque anche dove cerca di farsi spazio un raggio di luce e Ridley Scott assembla una pellicola di speranza tra religione, razzismo, amore e guerra, ricordi passati e incerti futuri. Se Harrison Ford è bravo Rutger Hauer è strabiliante, riesce a dare anima al suo Roy Batty, un duro combattente col cuore, forse l’unica cosa poco credibile di tutto il film, per alcuni potrebbe sembrare assurdo, ma non lo è se si pensa ai sentimenti messi in discussione per tutta la durata del capolavoro di Scott, sempre presenti ed esternati continuamente e inconsciamente … o no. Un lavoro appassionato quanto appassionante che ti cattura e trasporta come solo certi film sanno fare. L’estrema dimostrazione della bravura di Ridley Scott qui alla sua massima forma, altro che Il Gladiatore, solo dopo questa visione si può affermare di "aver visto cose che…"
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