Regia di Rob Reiner vedi scheda film
Agli americani devono piacere davvero tanto i film che riflettono sulla malattia e sulla morte, stando almeno alla quantità di pellicole che anno dopo anno si concentrano su questi temi. Ed eccolo l’ennesimo capitolo della serie, film che a partire dal titolo tenta di dimostrare che “non è mai troppo tardi” per vivere appieno una vita. Jack Nicholson e Morgan Freeman sono due malati terminali che si incontrano tra le bianche pareti di un ospedale. Uno è maledettamente ricco, l’altro ha sempre lavorato per vivere. Il primo è completamente solo. Il secondo è adorato dalla famiglia. Insieme trascorreranno gli ultimi mesi di vita, all’insegna degli eccessi e del divertimento. Cercando di realizzare i propri sogni, scoprendo il valore dell’amicizia. Ancora un film in cui i protagonisti hanno le ore contate, ci verrebbe da dire. Eppure questa volta, la formula ha una marcia in più. La presenza di un regista del calibro di Rob Reiner si sente, e si gode nel vedere sulla stessa scena i due premi Oscar, al solito bravissimi. Si trova inoltre anche il tempo per ridere (Freeman è la spalla, Nicholson il talento comico), e per respirare a tratti profumo di poesia. Non era necessario, ma è qualcosa.
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