Regia di Rob Reiner vedi scheda film
Un discreto film su tematiche ed argomenti importanti quali la senilità, la malattia, la voglia di vivere, l' importanza degli affetti familiari e dell' amicizia. Edward e Carter si conoscono sui letti d' ospedale, entrambi malati terminali ; uno è un ricchissimo ed egocentrico magnate della sanità, l' altro è un umile ma onniscente meccanico. Il primo è apparentemente solo, dedito esclusivamente al suo lavoro mentre il secondo ha una famiglia numerosa che lo ama ma conserva ugualmente qualche rimpianto (e chi non ne ha?) derivato da una vita di continui sacrifici. Accomunati dalla consapevolezza di avere ancora poco da vivere, i due stilano una lista di cose da fare prima di trapassare per dare un (miglior) senso alla propria esistenza. Le peripezie che affronteranno in giro per il mondo non faranno altro che sugellare un' importante amicizia e ridare la giusta importanza ai veri valori della vita. Il film di Reiner è pervaso di apparente cinismo e sarcasmo, quasi tutto ad esclusivo appannaggio di un sempre strepitoso Nicholson ma la realtà è che "Non è mai troppo tardi" è comunque una perfetta celebrazione dei buoni sentimenti. L'espediente della lista sa un pò di favoletta ed alcuni passaggi sono piuttosto prevedibili ma l' intento non è malvagio e la prima parte è decisamente convincente ; pregi e difetti di una regia che cerca disperatamente il consenso dello spettatore ed un finale consolatorio. Ottimi i due interpreti ; Nicholson continua ad essere il mostro di bravura che è sempre stato e Freeman regge bene il confronto alternando il ruolo di spalla a quello di complice e poi ancora a quello di coscienza. Una piccola menzione alla scena sulle macchine da corsa che, oltre ad essere piuttosto divertente, fornisce l' occasione per riascoltare la splendida Tush dei ZZ Top.
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