Regia di Rob Reiner vedi scheda film
Due grandi star accoppiate sono sempre un bel vedere, per confrontare due stili recitativi, due maniere di approcciarsi a storie e personaggi,due tecniche di immedesimazione. Jack Nicholson e Morgan Freeman non si erano mai incrociati precedentemente, e l'occasione ghiotta per farlo è stata questa commedia drammatica diretta da Rob Reiner, nella quale si parla di malattie terminali, ma con innesti brillanti e un tentativo di guardare alla cosa, per quanto possibile,con serenità e ironia. Peccato però che il film, comunque gradevole, si conceda troppi tramonti rosseggianti, e troppa patinata confezione, e che il tono da un certo punto in poi si faccia inevitabilmente ricattatorio,e cerchi l'effetto-lacrima a tutti i costi. Reiner, altrove più ispirato, lascia gigioneggiare sin troppo Nicholson, chiaramente il commediante nel duo,e trova invece degno sostegno nella misura di Freeman:ma se lo spunto, due uomini condannati dalla malattia che, anche per circostanze economiche favorevoli (uno dei due è miliardario), decidono di concedersi molte esperienze avventurose per godersi fino in fondo la vita, era niente male( ma c'è un'eco nemmeno troppo nascosta de "Le invasioni barbariche"), lo sviluppo della storia rischia spesso di sbandare nella superficialità. Con fuoriclasse come questi è veramente difficile sbagliare,ma rimane l'impressione di un film dove non tutto fili a puntino.
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