Regia di Colin Strause, Greg Strause vedi scheda film
Pregustavamo uno di quei film da branco, dove antagonisti mitici si riempiono di mazzate, per la gioia e il tripudio di spettatori che altrimenti hanno come sola alternativa Walker Texas Ranger. E invece, Aliens vs Predator 2 è un baraccone rimbombante (la colonna sonora è davvero implacabile) rovinato da una concentrazione di effetti speciali che non tradiscono la provenienza degli autori, i fratelli Colin e Greg Strause, già responsabili degli SFX digitali di perle come I fantastici 4 e 300. Dopo i ghiacci perenni del primo scontro tra i parassiti alieni e i predatori guerrieri, la scena si sposta in una sonnacchiosa cittadina del Colorado, dove un solo Predator si prende l’incarico di bonificare la zona da una nidiata di Aliens, con annessa creatura nuova, il cosiddetto Predalien (sic!), ibrido tra le due specie. Gli umani subiscono, ma la grintosa Reiko Aylesworth fa ben intendere che potrebbe essere lei, l’antenata di Ripley. Tra le poche novità, il tentativo di spostare la simpatia sul Predator, definito con una certa enfasi eco-guerriero. Ma di eroi in realtà non ce ne sono, la battaglia è meccanica, tutto il film finisce per sembrare uno spottone della versione videogame realizzata per PC.
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