Regia di Colin Strause, Greg Strause vedi scheda film
Ci sono film che ambiscono a entrare nella storia del cinema. Altri puntano a essere premiati, discussi, perché vogliono comunicare qualcosa d’importante. Altri sperano di essere i classici bei film; altri ancora non hanno ambizioni, se non dare una - due ore di svago. Altri infine puntano solo a fare soldi e fregarti: ecco dove rientra Alien vs. Predator 2. Ambizioni, chiaro, non ne ha. Neanche lontano parente di nonni tanto illustri, fa rimpiangere anche il precedente Alien Vs. Predator, con Raul Bova, film che in confronto a questo pare da cineteca.
Gli attori sono tutti sconosciuti e scarsi. Ok, il target sono i teenager, notoriamente gente di bocca buona, in gran parte più orientati a stare in compagnia, mangiare qualcosa, fare un po’ di casino, senza troppo sottilizzare su cosa c’è sullo schermo. Qua vengono proposti i soliti clichè dei teen movie, alla lunga vomitevoli. Abbiamo quello che deve fare la parte dello studente gradasso, per il quale il QI è un optional, una specie di “qui” senza la “u”; naturalmente ha una morosa fighetta, che sta con lui perché ha la patata in fiamme, ma non lo rispetta e in realtà sbava dietro all’altro clichè, il bravo ragazzo serio e pulito, ma un po’ sfigato nella vita. La vulva infuocata la porta ad invitarlo una notte a nuotare in piscina, a scuola (le scuole americane…). Il ragazzo, come lo spettatore, avranno subito capito il sottinteso, “si va a trombare”, e di difatti lei poi si mette subito in lingerie a bordo vasca, naturalmente non si vedono la topa né le tette, perché questi film sono sì pornografici nella violenza, con braccia che si staccano e visi che si sciolgono, ma sia mai che spunti anche per sbaglio un capezzolo, tanto meno un’auspicata fellatio subacquea.
Ci sono poi lo sceriffo bravo ma mona; il fratello del buono, più sgaio di lui, anche se un po’ delinquente; e così via, non manca nessuno.
Alieni e il predatore se le danno di santa ragione, fino alla nuclearizzazione finale, ampiamente prevista e sperata. Un filmaccio da 3, anche se critica e pubblico sono più su un 5-. Una regia pessima, di due addetti agli effetti, promossi a registi per la prima seria volta e speriamo ultima. Due nomination ai Razzie: per la peggior scusa per fare un film horror e per la categoria “peggiori sequel”. Ha incassato bene, rispetto ai costi (per il cast sarà stato un costo vicino a zero), vuol dire che ne ha fregati tanti.
lasciassero stare
che è meglio se non ci riprovano
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