Regia di Paolo Genovese, Luca Miniero vedi scheda film
Romeo e Giulietta nella città eterna.Ma stavolta Giulietta è mezza cinese.La cosa che salta più all'occhio in questo film è la solita aria alla notte prima degli esami ,sensazione avvalorata dalla presenza del nano Vaporidis qui eletto a sex symbol,aspirante cantante di un gruppo di invertebrati che fa musica invertebrata e che fa il cassamortaro nell'azienda di famiglia.Si parla della sua storia con la bella cinoitaliana Jing che dovrebbe cantare nel loro gruppo su consiglio di un impresario musicale(impersonato dal califfo Califano che non recita,replica solo se stesso).Come livello forse siamo appena un gradino sopra ai vari cinepanettoni ma non c'è molto da rallegrarsi.Avendo a che fare con un impresa di pompe funebri speravo in un umorismo surreale e british alla Six feet under o alla Funeral party ma la speranza è stata vana.La comicità è quella caciarona della borgata assicurata dalla verve del corpulento Mattioli che da par suo quando è presente in scena alza il livello dell'attenzione nello spettatore.Mattioli cita anche Albertone però con gli spaghetti di soia.E'un film di citazioni a pioggia:i due ragazzi protagonisti,il nano Vaporidis e Ollio Bruno vanno in giro vestiti come i Blues brothers o come le iene fate un po' voi,viene citato di tutto,dal bagno in fontana della Dolce vita fino ad arrivare al carro funebre in movimento apparentemente senza nessuno che lo guidi mutuato dall'indipendente americano Palookaville .Qualche volta si ridacchia,qualche volta ci si accorge di evidente maldestria ,recitativa(far fare a Ilaria Spada la parte della oriunda cinese ci vuole un certo coraggio,la Izumi a volte deraglia e Vaporidis con la sua faccetta da schiaffi ha sempre la solita espressione) e di scelte in sede di sceneggiatura, soprattutto ci si accorge che è stato fatto un bel calderone tra cinesi e giapponesi.La stessa Izumi è di origine giapponese.I razzismi italici verso i cinesi e dei cinesi verso gli italiani non vengono esplorati a sufficienza e il finale è di quelli che affetteresti col coltellaccio da cucina la pellicola.Da ulcera duodenale perforata.Però i due cinesi che si avventurano nell'esecuzione de La società dei magnaccioni in un rivedibile romanesco sono un discreto pezzo comico...
illumina la scena con la sua comicità di romano verace
non recita,impersona se stesso sotto mentite spoglie.Irresistibile
vuol fare il simpatico,ma non riesce sempre
molto più bella di profilo che di fronte,a volte deraglia
a farle fare l'italocinese ci uole un bel coraggio
il solito nano senza Biancaneve
vanno appena un gradino più su dei vari cinepanettoni
vanno appena un gradino più su dei vari cinepanettoni
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