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Questa notte è ancora nostra

Regia di Paolo Genovese, Luca Miniero vedi scheda film

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La recensione su Questa notte è ancora nostra

di scapigliato
6 stelle

Lo zampino di Martani e Brizzi c'è e si vede, e questo non fa bene al film della coppia Genovese e Miniero. Terzo capitolo ideale della saga, si spera solo trilogia, delle "notti" giovanilistiche, ma non giovani!, con Nicolas Vaporidis protagonista, "Questa Notte è Ancora Nostra" si distingue per essere un film decisamente piatto, senza mestiere (se non quello di Mario Mattioli e dello stesso Vaporidis), infarcito di luoghi comuni e clichè fin troppo usati, con una sceneggiatura e dei dialoghi imbarazzanti, e con snodi narrativi stucchevoli. Un linguaggio cinematografico semplificato che Luttazzi chioserebbe con un "per venire incontro alle vostre ristrettezze mentali". Peccato perché in questo Romeo e Giulettia de noantri si salvano solo un gigantesco Mario Mattioli (il film si rialza, anzi s'impenna solo quando entra lui in scena) e Nicolas Vaporidis, attore di carattere, dal phisyque du role sempre azzeccato, con una freschezza disinvolta, a volte purtroppo costretto nei panni limitati del teen-idol, cosa che si scrollerebbe volentieri di dosso (ricordate come s'era preso bene per "Cemento Armato"?). Lo vorremmo vedere presto in ruoli scomodi, pericolosi, quelli che ti costano fatica.
La svogliatezza registica e l'improbabilità della modulazione narrativa azzerano tutte quelle piccole e simpatiche idee visive sparse qua e là che però restano distanti dallo spettatore senza coinvolgerlo. Vestiti da iene o da Blues Brothers i due amiconi cassamortari non colpiscono, né ispirano simpatia, perché l'idea è e resta solo un poster appeso in cameretta, è un'idea unidimensionale, così come le altre. Le battute, le gag, tutto molto interessante sulla carta, ma all'atto pratico tutto è stato deluso. Resta la simpatia sia del Vaporidis che di Mattioli. Il primo, dopo Elio Germano, è l'attore più interessante che abbiamo in Italia, il secondo resta un grande caratterista che meriterebbe non solo più spazio, ma anche la dispensa dalle cafonate cinepanettonare.
"Notte Prima Degli Esami", che ha dato onore e gloria a Vaporidis, resuscitando anche l'attore che c'è in Giorgio Faletti, è stato un gran bel piacere cinematografico. Semplice, amoreggiante, leggero, senza pretese, ma fatto bene e con un buon ritmo. I tempi comici e la freschezza di testo e attori si trovano pure nel cosidetto "newquel" delle prime notti, ovvero "Notte Prima degli Esami - Oggi". Mentre invece in questo terzo seguito ideale, che riprende nuovamente Venditti, tutto è dimenticato, sarà il cambio di regia?, eppure Brizzi resta sceneggiatore. Purtroppo il verdetto è questo. Non c'è mestiere. Anche tutto il contenuto sociale, la questione cino-italiana, oggi molto sentita, è solo un orpello, un fiorellino di loto messo lì nell'angolo più alto e meno visto di un quadro a tinte deboli. Un film che non giova a nessuno, perché nessuno esprime il meglio di sé, tantomeno giova allo spettatore che si annoia.

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