Regia di Marco S. Puccioni vedi scheda film
Preceduto da squillanti fiati di tromba, echi di svariati e fortunati passaggi festivalieri in terra straniera (dove probabilmente il distacco rende più libero il giudizio), Riparo racconta umori e sfaccettature del nostro tempo alla stregua della recente Giusta distanza. Approda nelle sale qualche mese dopo l’uscita dell’appena sufficiente fatica di Carlo Mazzacurati solo per problemi distributivi. E la notizia dovrebbe rallegrare i sostenitori del cinema come specchio della realtà. Chi, invece, è convinto che lo stesso debba rielaborarla, potrebbe rimanere deluso. Tuttavia, bisogna ammettere che Marco Simon Puccioni uno sforzo per tentare di far conciliare forma e sostanza, lo compie: quell’Italia dell’estremo Est, esatto contraltare (almeno all’apparenza) della Napoli degradata sommersa dalla spazzatura, è riportata con una certa dose di coscienza filmica. E anche i caratteri sfidano le leggi di gravità dell’ovvio. Ciò che non convince è la tenuta narrativa, che nella seconda parte entra nella pericolosa zona d’ombra dello scontato. Pur se il finale, autentico colpo di regia, riesce a rialzare le sorti di un film comunque interessante. Nel multietnico cast, prevale la bella e intensa Antonia Liskova.
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