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Kakkientruppen

Regia di Marino Girolami vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Kakkientruppen

di undying
2 stelle

Ci aveva già provato Samperi, l'anno prima, con risultati più convincenti. I grassi ometti, a parodia dell'esercito nazista - disegnati da Bonvicini - tornano lievemente alterati per questioni di copyright. Banfi non brilla al fianco di Ric e Gian, coppia tediosa in questo contesto povero e mal gestito.

 

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In un campo militare nazista, durante la Seconda guerra mondiale, alcuni soldati compiono esercitazioni paradossali. La vita del reggimento procede miseramente tra disastrose simulazioni, presenza di prigionieri sui generis (Stanlio e Ollio) rimandati al nemico, aspiranti collaborazionisti avversi all'Inghilterra (Sandokan), cuochi (Francesco Mulè) in grado di sfamare la truppa sfruttando i resti dei militari feriti, medici macellai (Ric e Gian). Il comandante (Donald O'Brien) ha il suo bel daffare nel vano tentativo di gestire una squadra disastrosa nella quale risaltano veri e propri minus habentes, tipo i soldati Otto (Lino Banfi) e Fritz (Gianfranco D'Angelo).

 

scena

Kakkientruppen (1977): scena

 

Nel tentativo di sfruttare il popolare successo delle surreali vignette firmate dal bolognese Franco Fortunato Gilberto Augusto Bonvicini, in arte Bonvi (1941 - 1995), due registi hanno tentato di adattare per lo schermo quel tipo di comicità surreale, antinazista e contraria alla guerra. Il primo, Salvatore Samperi, in maniera ufficiale girando nel 1976 il migliore Sturmtruppen (seguito, nel 1982, dal mediocre Sturmtruppen 2), pellicola fedele sin dal titolo allo stile del disegnatore; quindi Franco Martinelli (alias Marino Girolami), autore della sceneggiatura - assieme a Carlo Veo - di questo apocrifo delirante. Il cast non è dei peggiori (sono presenti, tra i tanti, anche Oreste Lionello e Mario Carotenuto) ma la povertà della storia appare sin dai primi minuti limitata per via di una lunga serie di volgari e macabre (in senso stretto) gags, nonché per la presenza di personaggi con caratteri patetici (pessimi, ad esempio sia Banfi che Ugo Fangareggi; inguardabili i comici televisivi Ric e Gian). La cinematografia di Fausto Zuccoli non è malvagia, al contrario della colonna sonora (emulativa, in peggior modo possibile, di Sturmtruppen) composta sottotono da Renato Serio. Operazione evidentemente commerciale, realizzata ai confini di un set gestito in maniera fancazzista. Uno dei punti più bassi del cinema di genere popolare italiano, macchia indelebile nella filmografia del solitamente professionale Marino Girolami. 

 

Gianfranco D'Angelo, Luciana Turina

Kakkientruppen (1977): Gianfranco D'Angelo, Luciana Turina

 

Visto censura [1]

 

Il film ottiene nulla osta (n. 70103) in data 2 aprile 1977, potendo circolare nelle sale cinematografiche senza alcuna limitazione di visione, adatto a un pubblico di tutte le età.

 

Metri di pellicola dichiarati: 2612 (86' ca a 24 fps).

 

Sinossi estratta dal verbale allegato al nulla osta

 

"Il film racconta le avventure in chiave comica di quattro soldati tedeschi durante l'ultima guerra. L'azione si svolge, in un primo momento, in un baraccamento ultimo avamposto prima del fronte. I nostri eroi se la devono vedere oltre che con il sergente che cura le esercitazioni, con il comandante musicofilo, con il cuciniere bizzarro, con il capitano medico che ha la mania dei trapianti. Unica nota piacevole potrebbe essere la baracca delle ausiliarie; per entrarvi l'unico modo è quello di travestirsi da donna ma ciò può essere molto rischioso perché spesso il comandante fa prelevare un ausiliaria a caso per i suoi divertimenti notturni. Dopo innumerevoli peripezie al comando arriva un portaordini con la notizia che in prima linea servono rinforzi freschi. Durante il trasferimento verso il fronte ai quattro 'kameraten' ne succedono di tutti i colori. Ma i rinforzi non riescono ad arrivare in trincea perché vengono bloccati dal nemico in un quartiere diroccato dove si accampano. Anche qui i quattro soldati sono protagonisti delle avventure e disavventure più strane e divertenti. Il film termina con la caduta del III° Reich. Hitler tenta la fuga travestito da Charlot ma viene riconosciuto dai quattro soldati."

 

 

NOTA

 

[1] Dal sito "Italia Taglia".

 

Ugo Fangareggi

Kakkientruppen (1977): Ugo Fangareggi

 

"Esiste una tecnica della tirannide, esposta in classiche trattazioni. Ma il nazionalsocialismo al potere non ne tiene conto per nulla, e in questo sì che è rivoluzionario. Assolutista, il nazismo raggiunge la popolarità proprio in ragione del suo prepotere. [...] Il nazionalsocialismo, al contrario, non concede nessuna rivincita, sia pure formale, alle avanguardie dello Spirito. Il suo cinismo, la sua crudeltà, la sua perfidia, trovano dall'inizio tutta una orgogliosa cultura preparata a giustificarli, a farseli propri. La tirannide non presenta più il viso odioso e meschino del regime di polizia, non adopera più di soppiatto, tra impaurita e feroce, i vecchi mezzucci della sobillazione e della calunnia, ma si accampa, fanatica e violenta, con la sicurezza, l'intransigenza esclusiva di una religione messianica. [...]

Sentirsi puri, non contaminati. Il popolo tedesco ha sempre reagito alle proprie crisi con un disperato, irrazionale desiderio di purezza: e la rivolta luterana – a un livello umano e ideale ben diverso, d'accordo – rappresenta forse il primo, imponente documento storico di questo impulso innato. Sorto dopo Versaglia, il nazionalsocialismo non si è tanto imposto con la violenza alle masse, quanto piuttosto le ha trovate già pronte ad accoglierlo e ad acclamarlo."

(Giorgio Bassani)

 

Kakkientruppen (Marino Girolami, 1977) - Clip 

 

F.P. 26/08/2023 - Versione visionata in lingua italiana su Amazon Prime Video (durata: 89'56")

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