Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
E' una parabola ricca di pathos, una storia con una morale dura e ben precisa, nonchè un film con i controattributi. Ma - d'accordo, fosse poco - togliendo Anderson e Day-Lewis tutta la costruzione collasserebbe impietosamente. Perchè la trama è tutt'altro che originale, i colpi di scena scarseggiano, tutto è tremendamente dilatato (160 minuti sono troppi, ci vuole la pazienza di un santo ad arrivare alla fine senza sbadigliare), non c'è spazio per altri al di fuori del protagonista. E a queste condizioni è difficile seguire con entusiasmo qualsiasi lavoro, fosse anche un film girato con maestria da uno dei più talentuosi registi odierni. Le atmosfere cupe, fradice e sporche rimangono impresse: la storia già meno.
Usa, fine 1800; Daniel Plainview trova il petrolio. Al giro del secolo sarà già un arricchito possidente, aiutato dal figlioletto, e continuerà ad espandere i suoi possedimenti. Ma soldi e potere si scontrano con la gente del posto ed in particolare con un prete non esattamente progressista, nè disinteressato; il declino dell'uomo Plainview è parallelo all'ascesa dell'affarista.
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