Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
Certi film vanno oltre la scala di valutazione, vanno oltre ogni possibile giudizio. Questo film è una totale forza d'immagine, la potenza della forma e violenza della narrazione. E' un film reale e caotico, il finale è in preda al più affascinante nichilismo. Raramente un film ha saputo rendere perfettamente il caos, la paura del nulla. Un film che va capito in ogni suo punto, in ogni suo riflesso, in ogni suo spunto creativo. E' straordinario, magnetico e completo. E' una realtà universale, un viaggio nella logica economica dell'inizio del capitalismo moderno, della logica del consumo. E' un film impregnato di un sanguigno cinismo. E' tagliente, preciso che va dritto veloce come una freccia nel cuore del suo scopo. Il perchè della violenza, l'irrazionalità umana, l'istino della sopravvivenza.
Riuscito anche l'incredibile rapporto padre-figlio, un amore così viscerale quanto incomprensibile.
Il Petroliere offre il suo meglio nell'approccio alla storia, e sopratutto racconta l'umanità libera: selvaggia, cattiva, demoniaca, con un forte spirito di sopravvivenza.
Poi c'è da considerare che Il Petroliere offre una grandissima chiave di lettura per l'America post 11 settembre: abbiamo il capitalista, il fanatico, la costruzione e la distruzione. E' infine, l'origine dell'Usa che entra nella società moderna, Daniel Plainview è il papà di tutti i capitalisti moderni.
Daniel Day Lewis: esiste un aggettivo in grado di descriverlo? No, le nostre parole sono troppo piccole e insignificanti. Con la schiena curva, le unghie sporche, la voce roca, gli occhi pieni di sangue, è il riassunto perfetto non solo dell'uomo capitalista ma l'uomo lasciato allo stato brado. Ipnotico, nient'altro da aggiungere.
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